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Discussione: Amici per la...vespa

  1. #1
    VRista DOC L'avatar di BeaN
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    Unhappy Amici per la...vespa

    Volevo condividere con voi stasera un pensiero con un filo di tristezza e molta malinconia. Non vi sto per parlare di incidenti o robe gravi di questo genere, tranquilli, però stasera una telefonata m'ha da una parte fatto sorridere, dall'altra m'ha intristito un bel po'.

    Ero a cena, suona il telefono, rispondo: "Pronto, ciao, sono Claudio", io "Oh Cla', com'è? Tutto ok?" e pensavo tra me e me che potevo dire addio al resto della cena perchè quando questo mio amico chiama, rimaniamo al tel per parecchio tempo. Lui risponde soltanto "Sì si tutto ok, ti telefonavo solo per salutarti. Domani mattina parto e lascio la Sicilia." In un primo momento ci resto un po' così...poi mi incuriosisco e gli chiedo spiegazioni. In pratica si trasferisce in Piemonte perchè giorni fa era lì da amici e nel frattempo ha trovato lavoro e inizia tra qualche giorno. É una sensazione strana, sono al contempo triste perchè mi rendo conto che chissà quando ci rivedremo, e felice e anche parecchio per lui, soprattutto dopo varie vicissitudini che ha passato; stava da circa 8 anni con una ragazza con la quale era andato a convivere da 3 anni, avevano preso casa assieme, aveva aperto con un sacco di sacrifici una piccola bottega per assistenza pc e costruzione di pedali per chitarre per avere qualche soldo da mettere da parte, e da un giorno all'altro lei lo molla per un tizio qualsiasi. Entra in depressione, arriva a pesare 50 kili, il lavoro gli va sempre peggio e deve anche vedersi la sua ex con quell'altro tutte le sere perchè il paese dove vive è piccolissimo e le persone si conoscono tutte tra loro. Io lo capisco benissimo, visto che ho vissuto la sua stessa situazione qualche anno fa: stavo con una ragazza da poco meno di 2 anni, avevo costruito tutto attorno a lei e all'improvviso senza spiegazioni sparisce, non vuole essere cercata, e la trovo in giro mano nella mano con un altro mai visto prima e vengo a scoprire che nell'ultimo periodo in cui stavamo insieme, la fedeltà non era proprio il suo forte. Idem come il mio amico, depressione che sfocia nell'alcol, nottate fuori casa fino a rientrare dopo giorni e momenti di vita vissuta che continuo a non ricordare, e credo sia un bene. Ma mentre io mi sono ripreso grazie alla musica, suonando con un gruppetto di amici, ed in seguito conoscendo la mia attuale ragazza con la quale ho da poco festeggiato i 2 anni e mezzo, lui invece non vedeva l'ora che le giornate finissero per poter andare a letto e dimenticare tutto.

    Ci siamo conosciuti anni fa, io uscivo da una storia andata a finire male con una tipa (sì, ne ho collezionate di sventure di 'sto genere io) e avevo pensato di buttarmi a capofitto in un master di grafica web, e lui era mio collega. Era un periodo bellissimo perchè quasi tutte le sere eravamo a casa sua con le altre colleghe a mangiare e bere e ogni tanto presi dal momento intrattenevamo i presenti con due chitarre improvvisando ciò che ci veniva prima. Non so cosa darei per tornare a quel periodo di spensieratezza da finto universitario. Finito il master abbiamo avuto 1 mese di stage presso un'azienda. Lui abitava qui da fuorisede da parecchi anni, ed aveva avuto alcune vespe nel frattempo: una PK con motore 130 con telaio molto precario, infatti alla fine di una salita si è aperta in due parti, da una parte il motore e dall'altra lui seduto sul nulla col manubrio in mano, e un'altra vespa del tutto originale trattata un po' male, una PK50XL bianca, che guarda un po' è la stessa che c'è nella mia firma, ma ora arriviamo anche a questo. Con quest'ultima vespa mi passava a prendere e andavamo in un paesino a fare questo stage, e la sella a gobbino originale non era certo l'ideale, ma intanto questo vespino ce la faceva egregiamente in quelle salite impervie a portare noi 2. Pensate che una volta abbiamo fatto questa strada durante un'eruzione dell'Etna, e siamo arrivati in azienda con sabbia vulcanica ovunque. La vespa rimasta fuori era diventata nera all'uscita dal turno, ricoperta interamente di terra.
    Passato anche questo stage cambiò casa, e facemmo insieme un trasloco impossibile dalle 22 alle 5 del mattino, per evitare...diciamo...troppi occhi indiscreti. Io con la mia panda piena fino all'inverosimile e con gli ammortizzatori che mi avevano salutato per sempre. Avevo lo spazio solo per mettere prima e seconda, per le altre marce il cambio non poteva muoversi. Lui indossò tutti i pantaloni e tutte le magliette contemporaneamente, sembrava l'omino Michelin, e si legò addosso tutte le sue camicie e cravatte, e con la vespa andò bardato in quel modo incredibile e traslocammo 25 anni di roba da un posto all'altro della città in soli 2 viaggi. Sul tetto della panda c'erano persino una scrivania, un armadio e una stufa con la bombola. Se ci ripenso mi viene il freddo per come poteva finirci quella sera se qualcuno avesse avuto la felice idea di fermarci.

    Qualche settimana dopo quel trasloco però se la pensò, smise di seguire l'università qui a Catania e se ne torno al suo paesino in provincia di Ragusa senza completare gli studi saltando le ultime 2 materie per la laurea.

    Non stavamo più a poche traverse di distanza, ma tutto sommato con 2 ore scarse di macchina ogni tanto passava qui la sera e si usciva insieme per una birra e per rivedere i colleghi di quel master. Erano belle serate e ogni tanto ci ripenso con nostalgia.

    Il giorno che decise di tornare al suo paese mi chiese la cortesia di lasciare la vespa nel mio garage perchè non aveva come portarla con sè per il momento, e sarebbe passato a prenderla più avanti. A me non costava nulla, era posteggiata dietro la mia panda e poteva stare senza problemi.

    Da quel giorno passarono due anni e le volte che veniva qui non si decideva mai a portarsela via, le ruote erano a terra, la ruggine iniziava ad aumentare e i ragazzetti che stavano in cortile ci bazzicavano troppo spesso accanto e mi seccava un po', così un giorno lo chiamai e gli dissi "Ti ricordi che mi dovevi 20 euro per una cosa che non ricordo nemmeno io?" e lui "Sì, perchè?", e io "Se mi prendessi la vespa?" e lui "Affare fatto!". E così con la scusa ne ho anche approfittato per raccontarvi la storia d'origine della mia vespa. Io poi sono partito per la Spagna con la mia ragazza e ci siamo trasferiti lì per un bel po', e in quei mesi che mancavo da casa mio fratello e mio cugino, pieni di buona volontà ma soprattutto con l'intento di farmi una sorpresa e divertirsi, si misero a sistemarla rattoppando la sella tagliata dalle unghia dei gatti, raddrizzando il parafango anteriore, comprando un nasello nuovo perchè mancava, cambiando le gomme e facendo il minimo indispensabile per metterla in moto pronta per poter girare. Al mio ritorno dalla Spagna l'abbiamo revisionata e assicurata, e via. Io poi gli ho dato il tocco finale per personalizzarla: ho cambiato la sella con una Yankee rossa, ho messo gli specchietti del PX, ho cambiato parafango con uno nuovo, ho messo il nasello originale, ho aggiunto portaruota di scorta, portapacchi posteriore, bordino superiore del bauletto come nelle Rush, ammortizzatori nuovi davanti e dietro, bauletto porta attrezzi supplementare autocostruito, e qualche altra piccola modifica per farla più funzionale.

    Lui poi una sera di qualche mese fa è passato di qui perchè suonava con un suo amico in un locale e gli ho fatto vedere il restyling della vespa ed è impazzito "Avà ma cchi ci mintishti?? Macari i shpecchietti?? E a cchi t'aggiuvunu i shpecchietti?? Nooo e 'sta cosa cchi è? 'na sella? Russa a facishti?? Noooo!! Povero vishpinu!!" Insomma, non gli era proprio piaciuta tantissimo.

    Da come avrete capito non ci vedevamo spesso ma approfittavamo di qualsiasi occasione per passare un po' di tempo insieme, e la vespa che m'ha regalato mi fa ricordare tutti i bei momenti trascorsi ogni volta che ripenso a come l'ho avuta. Ora quella telefonata di stasera m'aveva buttato proprio di malumore perchè era uno dei pochi amici rimasti qui, la maggior parte di coloro ai quali sono più legato è partita per completare gli studi o per lavorare, io sono un irriducibile legato alla mia terra, e nonostante mi dia poco o niente non riesco a separarmene.

    Mentre ci salutavamo dicendoci "tanto ci vediamo presto" ma sapendo entrambi che non sarà così, gli ho buttato una battuta "non è che avresti qualche altra vespa da regalarmi ora che stai partendo di nuovo per un altra città?" e lui "no, io sto cercando una vespa a dire il vero. Vorrei una 50 Special anche ridotta male ma basta che cammini....E ora che mi ci fai pensare in garage ho un vecchio Red Rose che non viene messo in moto da circa 12 anni, non è che ti interessa? Io non so che farne".

    Ragazzi, mi sa che la storia è fatta per ripetersi.

    Buonanotte

  2. #2
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    Riferimento: Amici per la...vespa

    Citazione Originariamente Scritto da BeaN Visualizza Messaggio
    Ragazzi, mi sa che la storia è fatta per ripetersi.
    Grazie per la condivisione, bel racconto.
    Penso che tu faccia bene a rimanere attaccato alla tua terra: senza radici non siamo niente, solo ombre di passaggio senza scopo ne' destinazione.

  3. #3
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    Riferimento: Amici per la...vespa

    Citazione Originariamente Scritto da luciovr Visualizza Messaggio
    Grazie per la condivisione, bel racconto.
    Penso che tu faccia bene a rimanere attaccato alla tua terra: senza radici non siamo niente, solo ombre di passaggio senza scopo ne' destinazione.
    era un momento così e mi andava di condividerlo con voi...certo che a volte è davvero pazzesco. Io qui non posso lamentarmi di nulla, estate 300 giorni l'anno (e mi perdonete il solito clichè ma è vero), persone cordiali, costo della vita molto basso paragonato alle grandi città, ma quando si tratta di tirar su due euro dobbiamo necessariamente andare fuori. Da questo punto di vista questo paese non ha più nulla da offrire e capisco benissimo tutti coloro che lasciano amici e parenti ed espatriano...

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