E' arrivata l'ora di rendere pubblico quello che il gruppo ristretto dei "pipirussi" hanno fatto ogni sabato pomeriggio dalle 15 alle 19 circa da inizio ottobre ad oggi.
Tra catene corte, dimenticanze di pezzi e attrezzi, coglionamenti e sfottò alla fine siamo arrivati a conclusione dell'operazione "venerdì trippa, sabato cipolla".

La vespa in questione è una sprint veloce prima serie del 69 color argento metallizzato 103. Il cosidetto "cipolla".
Perchè cipolla? Perchè questro dannatissimo colore, usato solo sugli sprint veloce e 180 rally e solo nel 69/70, è un colore che con il tempo e le intemperie vira e cambia in maniera assolutamente incontrollabile.
Ogni veicolo, conservato, di questo colore è diverso dall'altro.
Aggiungo che sullo stesso veicolo il cambiamento di colore non è uniforme ma cambia a secondo dell'esposizione delle superfici ai raggi ultravioletti e alle intemperie. Su un solo veicolo si possono trovare "infinite" tonalità di colore spostandosi di cm in cm

Ecco perchè dannato.
Perchè quasi impossibile da ritoccare.
Perchè tentare un conservativo di un telaio con parti mancanti (cofani e parafango) di questo colore era una possibile fatica di Sisifo.

Inoltre era la prima volta per me che compivo un operazione di recupero non su un mio veicolo ma su commissione.

In un recupero del genere ci si deve porre un obiettivo e vedere quanto ci si riesce a raggiungerlo, scegliendo di volta in volta dove fermarsi o dove arrivare facendo i conti con tantissimi compromessi.
Fino a che devi dare conto solo al tuo gusto e al tuo livello culturale è difficile . . . se devi farlo considerando anche quello del committente . . . diventa impossibile se non si prende la fondamentale decisione!

Questo è lo stato in cui versava il veicolo. Classica situazione di veicolo fermo da anni. Ruggine per fortuna non passante ma sparsa su tutto il telaio. Slavature della stessa in più parti. Vecchi adesivi e tracce di quelli tolti ben evidenti per aver coperto la vernice sottostante per molto tempo. Parti mancanti o sostituite che dovranno essere "rifatte" a tono. Per colore e invecchiamento.
Niente di impossibile ma molto, molto difficile, per via del colore "dannato".


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Se si deve fare, si fa come lo vedrei io un conservato come questo!

Così l'aspirava avere il committente . . .La speranza.jpg

Visto che il termine di paragone era un "bel conservato" completo e senza ruggine sparsa, la soluzione era ovviamente nel mezzo.

Il nostro veicolo era privo di cofani e parafango e anche se avessimo trovato dei pezzi conservati dello stesso colore . . . sarebbero stati sicuramente di un tono e un invecchiamento "diverso". Il manubrio con ossido di alluminio che sollevava la vernice solo a toccarla, diverse parti con vernice saltata via e altre parti, sopratutto sulla pedana, con ruggine che pur non avendo fatto il buco, aveva scavato in parte la lamiera, ma senza comprometterne la resistenza e la tenuta. Qualche taglietto sulle pedane e molta terra dura e tenace che però in qualche maniera l'ha preservata dalla corrosione.

Fosse stato un colore pastello avremmo potuto intervenire in più punti del telaio e velare il tutto per rendere uniforme alle parti nuove e mascherare quasi del tutto i piccoli danni.

Con il cipolla . . . anzi con il dannato cipolla si è deciso di intervenire il meno possibile sul telaio e cercare di indovinare il più possibile il colore delle parti nuove riverniciate e poi "invecchiarle" e uniformarle al telaio.

Questa è stata la linea guida. Le consumature sarebbero state attenuate ma sufficentemente lasciate in vista. Come ad esempio i segni delle guarnizioni cofani, le consumature della sella sul serbatoio e alcune sul retro. Sul manubrio, dovendolo riverniciare, le consumature sarebbero state riprodotte ma senza l'ossido che solleva la vernice. Situazione questa che con l'uso non può capitare e che capita solo se il veicolo è fermo per anni in posto umido.
Quelle che avrebbero potuto essere dannose sarebbero state trattate, riverniciate e uniformate (pedane, sotto scudo, manubrio).
Quelle troppo estese (metà scudo interno, tracce di vecchi adesivi, nasetto) sarebbero state attenuate.
Il resto, consumature, micropuntini, piccoli graffi sarebbero stati lasciati a vista.

Sui pezzi mancanti (parafango e cofani) si sarebbero riverniciati ex novo con fondo antiruggine riempitivo grigio 8012 e a finire con vernice nitro a lucido diretto della baldini industriale debitamente preparata a campione.
Unica vernice metallizzata nitro a lucido diretto disponibile sul mercato.

Il colore sarebbe stato fatto campionando le parti del telaio volta per volta.
Abbiamo usato 5 tipi di colore diverso per piccole e grandi differenze e solo per sintesi ci siamo fermati a 5. Ne avremmo potuti fare il doppio e non avremmo completato la gamma delle differenze sul telaio.

Il telaio si presentava con colore quasi uguale all'origine (cioè quasi argento ancora non virato al viola) sotto la pedana e all'interno del telaio. Punti meno esposti alla luce.
Sul retro il viola era molto acceso e sullo scudo era più marrone. Le pedane erano si violacciocche ma più chiare e sotto al tappetino era giallo per la reazione con il mastice e la gomma!

NU CASINO!!!

Primo passo?
Una energica ciffata affidata allu vagnone della conza.
Dopo la prima, gliel'ho fatta rifare perchè era stato troppo delicato e la vespa era ancora tutta rugginosa anche se più pulita.

Al secondo passaggio invece ha esagerato in alcuni punti come sul naso per togliere un adesivo che è stato motivo di riverniciatura per ben tre volte, anzi 4 con il velo, perchè si ottenesse l'effetto voluto.
Ecco come si presentava dopo l'operazione.prima-ciffata.jpgprima-ciffata-2.jpgprima-ciffata-3.jpgprima-ciffata-4.jpgprima-ciffata-5.jpgprima-prova-colore.jpg
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Alla prossima puntata