Originariamente Scritto da
Marben
Non è particolarmente difficile [la sostituzione della bobina], se sai armeggiare col saldatore.
A quel punto i problemi maggiori possono risultare da ruggine sul traferro o da abbondanti apporti di resina che veniva data in fabbrica sulle saldature per consolidarle meccanicamente.
La prima cosa da fare è dissaldare il cavo verde (o ciò che ne resta) ed il piccolo conduttore - che è l'altro capo della bobina - che è saldato a massa mediante un occhiello solidale al traferro a stella.
Ora procedi col raddrizzare le linguette ripiegate che fermano la bobina di alimentazione e quella immediatamente alla sua destra: dovrai muovere anch'essa, seppure solo di pochi millimetri, per liberare quella di alimentazione.
Quindi col trapano fai saltare il rivetto di ottone che trattiene la staffa di rame sul piatto in fusione (poi lo rimpiazzerai con un comune rivetto a strappo in alluminio).
Fatto questo, puoi rimuovere sia la staffa, sia lo spessore di rame che trovi immediatamente dietro di essa.
Avrai poi un ulteriore spessore isolante, in materiale fibroso: con un taglierino cerca di separarlo - senza romperlo - dalla bobina di alimentazione, alla quale facilmente risulterà incollato.
Superata questa fase, puoi smuovere le due bobine: la prima delle luci - a destra di quella di alimentazione - quel tanto che basta affinché non costituisca intralcio; quella di alimentazione, per sfilarla completamente dalla sua sede.
Puoi aiutarti con un ferro piatto, ma non eccessivamente affilato, per non rovinare i rocchetti di plastica sui quali sono avvolte le bobine; questo è importante, ovviamente, per quella delle luci, che non devi sostituire e che perciò devi trattare con la massima cura.
Se i traferri sono arrugginiti, facilmente troverai qualche ostacolo. In questo caso abbonda con sbloccante spray. Puoi anche scaldare, ma senza esagerare con la temperatura.
Per evitare impuntamenti, la bobina deve uscire dritta: quindi, se necessario, dai un colpetto da una parte ed uno dall'altra, e così via.
Una volta estratta la vecchia, prepara la sede per la nuova. Rimuovi asperità ed eventuali segni lasciati durante la rimozione. Io sono solito sporcare con un poco di grasso siliconico i traferri, così da prevenire la formazione di ruggine ed evitare problemi in futuro.
Manda la nuova bobina in battuta e riaccosta anche quella delle luci; salda il conduttore di massa al traferro con l'apposita paglietta ed il cavo verde all'occhiello nella parte superiore. Occhio a non insistere col saldatore per non bruciare il rocchetto, col rischio peraltro di interrompere la nuova bobina.
Verifica a questo punto la resistenza fra il filo verde e quello bianco, o con un punto qualsiasi del piatto: il valore deve essere di circa 500 Ohm, la tolleranza ammessa è +/- 20 Ohm. Nei fatti ho visto che anche valori fuori tolleranza, diciamo +/- 50 Ohm, nei fatti non pregiudicano il funzionamento, almeno in un range di giri da motore originale o poco più.
A questo punto rimonta il tutto procedendo a ritroso: infila il distanziale isolante, quello di rame e la staffa anch'essa di rame. Ripiega le linguette dei traferri in modo da assicurare le bobine alla "stella". Quindi inserisci e tira un piccolo rivetto in alluminio (va bene un 3x10 mm), con l'accortezza di inserire una rondella diametro interno 3,2 mm (quelle comuni per viti M3) dal lato apposto alla testa del rivetto. Questo per dare una tenuta decente. Da dire che questa staffa rivettata di per sè non dovrebbe essere essenziale, tanto è vero che sugli statori elettronici più vecchi non era inserita.
A questo punto non ti resta che rimontare lo statore e fare un giro di prova. Io mi assicuro della buona funzionalità della bobina tirando al massimo la seconda e la terza; a volte bobine non perfette portano il motore a strappare a giri non particolarmente alti.
Buona fortuna!