
Originariamente Scritto da
Alext5
Colgo questo messaggio per aggiungere qualcosa a riguardo. Montare uno di questi carburatori potrebbe sembrare la soluzione a tanti problemi, in realtà ne nascono altri che se non adeguatamente valutati portano più scompensi che benefici.
Quando montai al T5 il collettore polini ed il 28 mi accorsi subito che la posizione del carburatore non era proprio felice. La vaschetta toccava sulla cuffia cilindro, il carburatore stesso per non toccare la scocca nell'oscillazione del motore doveva stare parecchio inclinato lateralmente, col soffietto montato, in due, il soffietto tendeva a strozzarsi ed il carburatore andava a toccare la scocca comunque, anche se inclinato.
Questo staticamente parlando. A motore in moto, dopo parecchi tentativi riuscii a carburarlo in maniera decente ma quando andavo in due diventava grassa ma grassa che non vi dico, in principio davo la colpa al soffietto che si occludeva e limitava l'accesso di aria, poi misi all'interno del soffietto una molla, questo sembrava aver migliorato leggermente la situazione ma era solo una apparenza.
Arrivò il momento di restaurare il T5 e chiesi al carrozziere di "scavare" nella lamiera della scocca sopra ed al lato del carburatore. Parallelamente il motore fu trasformato in lamellare e per il collettore decisi di costruirmelo da me in modo da far stare il carburatore "comodo".
Montato il motore nella scocca sembrava tutto perfetto, carburatore che non toccava da nessuna parte, libero di oscillare fino a fondo corsa, soffietto che stava quasi dritto e grazie alla molla interna non si schiacciava, tutto apparentemente perfetto. Arriva il momento del primo test su strada ma appena il motore saliva di giri iniziava a smagrire tanto da fare dei vuoti come se mancasse benzina o come se il getto massimo fosse terribilmente piccolo. Inizia un calvario durato fino a notte fonda, dopo aver cambiato di tutto, serbatoio, tappo, tappo con foro supplementare, tubo, galleggiante, getti, polverizzatori, di tutto di più. Niente, nessuna soluzione.
Finchè mi accorsi che accelerando da fermo dai tubicini del troppo pieno usciva benzina e lì si accese una lampadina: le vibrazioni.
Praticamente, con quei tipi di collettore e carburatore montato con giunto elastico le vibrazioni del motore fanno vibrare tanto il carburatore che nella vaschetta si creano bollicine d'aria, i getti pescano aria e benzina e lo smagrimento è servito. Col collettore polini inconsciamente ero riuscito a compensare la formazione di bolle con dei getti più generosi ed anche perchè il carburatore era poggiato sulla cuffia cilindro e questo limitava le vibrazioni. Ma quando andavo in due ero grasso perchè in due il carburatore era "costretto" fra scocca e motore e quindi senza vibrazioni, i getti pescavano benzina senza bolle.
Col nuovo collettore lamellare autocostruito il carburatore si trovava libero, si, libero di vibrare a piacimento tanto da fargli sputare la benzina dagli sfiati. Alla fine il problema l'ho risolto trasformando il collettore da attacco elastico ad attacco rigido e sostituendo il carburatore con un vecchio VHB27 attacco rigido, ex cagiva.
Nelle moto il motore è solidale col telaio, le sue vibrazioni vengono scaricate sul telaio ed il carburatore è fissato in maniera ben salda da entrambi i lati (sia pure in maniera elastica), sulla vespa invece queste condizioni non ci sono, il motore è fissato elasticamente al telaio, le vibrazioni "restano" sul motore e si diramano sulle "appendici".
Detto questo, una soluzione per me è assicurare saldamente il carburatore al motore, da un lato e dall'altro e se proprio dovete utilizzare un attacco elastico meglio un tubo telato bello tosto che un gommotto morbido.
