
Originariamente Scritto da
dbartoli
. . . Comunque, posto ora due immagini del libretto. A me sembra sia stato bagnato qui e là per invecchiarlo un po'. Più che un falso, mi sembrerebbe uno di quei libretti in bianco che purtroppo si trovano ai mercatini, probabilmente autentici all'epoca, ma dimenticati in qualche cassetto e qualche impiegato se li portava a casa. Una volta succedevano queste cose (adesso anche di peggio

)
Volevo anche avvisarvi che il controllo sul sito della D.C.P.S. lo avevo fatto già all'epoca (ovviamente dopo l'acquisto, da buon novellino del settore in quei giorni) e ho riprovato anche ultimamente, inserendo il telaio in mille modi possibili (con V5A1T, senza, con prefisso e numero attaccati, con spazio dopo V5A1T...) ma non risulta negli archivi.
Ho però sentito che questo sito non garantisce l'inesistenza del mezzo dagli archivi storici dei veicoli rubati in quanto contiene dati da un certo anno, dopo l'informatizzazione dei sistemi.
Esatto, il sito non dà la certezza, soprattutto per veicoli rubati prima della sua fondazione, avvenuta nel 1998.
Quindi, le mie considerazioni sono:
1) L'unico modo per assicurarsi che il veicolo sia pulito è quello di recarmi dalle FdO; Tuttavia, qualora il veicolo risultasse rubato, finirei nei guai per ricettazione (reato penale);
Non credo, visto che sei tu a fare la verifica e non sono le FdO che ti vengono a casa, ma ti puoi sempre consultare con un legale (che potrebbe anche chiedere il controllo per tuo conto).
2) Se dichiarassi sotto giuramento che non ne sapevo nulla, finirei nei guai per incauto acquisto (anche questo reato penale, anche se il mio è stato VERAMENTE un acquisto incauto);
No, vedi sopra.
3) Avrei anche pensato di fare un accertamento dai CC dichiarando che "mi è stata proposta la vendita del mezzo con numero di telaio xxxxxx, potete fare un accertamento?" ma ho paura che poi mi obblighino a denunciare il venditore in caso il veicolo non sia pulito, quindi sarei punto e a capo.
Non è un'idea malvagia, puoi sempre dire che l'hai conosciuto ad una mostra scambio e che ti deve contattare lui.
Coscientemente sono consapevole dell'ingenuità con cui ho trattato la cosa, ma vorrei evitare di fare pubblica ammenda rischiando una denuncia.
Quindi le ipotesi che vorrei provare a percorrere sono:
1) Chiamare il venditore e sperare che si renda disponibile a fare LUI una denuncia di smarrimento. La rifarei anche io se sarà poi necessario, ma in questo modo mi assicurerei che il veicolo sia pulito senza rischiare la mia pelle...
Se la fa lui, non puoi farla in seguito tu e, comunque, la cosa sarebbe risolta e non si potrebbe parlare neanche di incauto acquisto.
2) oppure la più triste: lasciare perdere tutto, segare il numero del telaio e vendere lamierati, ricambi e motore. Mi spiacerebbe molto perchè il motore mi è venuto proprio bene per essere il mio primo lavoro...
Per questo c'è sempre tempo, prima prova le alternative!
Comunque a voi valutare le immagini del libretto; il bollo sono strasicuro che si tratti di un falso. Se ne sollevo un lembo si stacca lasciando ancora le bave di colla viscida sotto di sè.
NOTA AGGIUNTIVA: possiedo il certificato d'origine della Piaggio nel quale si evince che la vespetta sarebbe stata venduta a Luglio 1966 in provincia di Ferrara. Il libretto riporta data Marzo 1966, ma immagino che questi venivano redatti all'uscita dalla Piaggio, ancor prima di essere spediti ai vari rivenditori, giusto? Se così fosse,e se il libretto fosse un falso, o hanno avuto fortuna nel farlo o sono stati davvero bravi.
Io però i libretti del 1966 li ho visti tutti redatti a Pisa, non a Firenze. Ma non è che ne abbia viste a migliaia.
Saluti a tutti!!
DB