Di documentato non c'è nulla, trattandosi di variazioni non riportate sui cataloghi. Ma se ti imbatti in qualche esemplare ben conservato puoi apprezzare svariate piccole differenze.
Gli esemplari prodotti a partire dal 1987 si riconoscono per diversi dettagli, il primo è la presenza del foro nel coprimanubrio per il montaggio dello specchio sinistro (in plastica nera, forma quadrata, con soffietto di gomma sulla sfera e loghetto Piaggio impresso sulla plastica).
Su questi PX, di solito, troviamo: cavalletto verniciato di nero; copriventola nero; gommini pedale freno e pedivella con motivo a righe anziché retati; faro Triom con parabola in plastica, frecce e fanale posteriore ancora Siem; fori di predisposizione per il cicalino all'interno del bauletto retroscudo; borchie ai tamburi di plastica grigia scura; tamburi con raggiature più spesse in corrispondenza dei supporti del cerchio; non di rado l'ammortizzatore anteriore con fodero nero. Più in profondità, è frequente trovare su di esse (e sugli esemplari 1986) centraline accensione e regolatori di provenienza spagnola, a marchio Saprisa. Inoltre, se ben ricordo, dal 1987 sulle PX con miscelatore viene adottato il coperchio della scatola carburatore "bombato", fissato con viti a croce, lo stesso della T5. Fino al 1986 era ancora utilizzato quello piatto, fissato con viti a testa esagonale con taglio.
Altra differenza, dal 1986, sta nella fusione del manubrio, che perde quella specie di rinforzo "a lingua" nella parte posteriore, nei pressi del foro della vite di fissaggio.
A memoria non mi viene in mente altro.