Secondo me, è una questione di obiettivi.
Le vespe classiche che ci piacciono tanto sono nate al termine di un ragionamento che aveva come scopo produrre un mezzo che conquistasse l'acquirente perchè rispondeva alle SUE esigenze: muoversi, spendere il giusto, risparmiare sulla gestione e avere un mezzo che durasse.
Oggi, i mezzi proposti dai costruttori rispondono alle LORO esigenze: vendere, fare profitto, creare dipendenza (tagliandi e manutenzione) e convincere l'acquirente che ha bisogno di quel mezzo. Se non abbiamo un'esigenza, ce la creano su misura: ti piaceva la Primavera? Eccotela, nello splendore di una forma accattivante (e pazienza se sotto è uguale a tutti gli altri scooter, tanto chi vuoi che ci guardi?)
Negli anni, se ci pensate, è successo anche nelle pubblicità delle macchine fotografiche: negli anni '70 - gli anni d'oro, secondo me, per le macchine fotografiche - se guardate una qualunque pubblicità su una rivista troverete l'elenco delle cose che quella macchina ti permetteva di fare e le soluzioni costruttive che la rendevano speciale rispetto alla concorrenza.
Negli anni '80, con la crescita dell'elettronica, nelle pubblicità c'era un po' la gara (scusate il paragone) "a chi ce l'aveva più lungo": 5, 10, 15 fotogrammi al secondo, 1/20.000 di secondo e un autofocus velocissimo!
Poi è arrivato il digitale e - magia! - le macchine fanno tutto da sole: scelgono loro chi inquadrare, chi mettere a fuoco, come regolare le funzioni (che poi quelle importanti sono sempre le solite due: tempo e diaframma) e noi possiamo non pedere tempo a pensare. Fa niente se le foto poi sono tutte uguali.
Io la penso così ma ribadisco che se a qualcuno la nuova primavera e le nuove vespe in generale piacciono va benissimo, non intendo minimamente criticare i gusti altrui
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