martedi 13 agosto ci svegliamo esausti e un pò affamati ma ormai fà parte dei nostri viaggi dove spesso e volentieri il pranzo lo saltiamo o alla meno
peggio mangiamo quello che i mercati del posto offrono e la cena spesso è un pò blanda,quando c'è.Rituali matuttini e si riparte con la bussola che punta
a sud ma con già un pò di nostalgia del nord.
La strada scorre veloce,bè si fa per dire,e il contakilometri della vespa continua a scrivere in maniera indelebile su esso la nostra storia,ora non
abbiamo fatto nulla di particolare o che cambierà il mondo,molti prima di noi e dopo di noi affronteranno la stessa strada ma nessuno avrà le stesse
emozioni dell'altro o lo stesso stato d'animo perchè ognuno di noi è unico e siamo il risultato dato dalle esperienze che ognuno di noi ha avuto nella
vita,per cui quello che abbiamo fatto in qualche modo ha cambiato il mio IO e di conseguenza il mio piccolo mondo.
La strada prosegue tra millllllioni di alberi finchè a un certo punto scorgo in lontananza un sagoma famigliare molto famigliare,è una vespa un px, la
vedo girare, la seguo, vedo che si ferma ad un distributore mi fermo anch'io non è una vespa o meglio non è una vespa vespa,è la nuova lm quattro tempi ma
vabe hanno copiato una delle meraviglie d'italia per cui me la faccio passare,sono italiani,io arrivo suonando e due ragazzi mi guardano con la classica
espressione di ...azzo vuole questo,li saluto e quando capiscono che sono italiano si mettono a chiaccherare con me,sono anche loro carricchissimi,hanno
anche un bengio,sono partiti da milano se non ricordo male più o meno quando siamo partiti anche noi ma se la prendono con più calma di noi,forse,non
hanno limiti temporali lavorativi stretti come i miei.
Li salutiamo e ripartiamo anche perchè, tanto per cambiare in svezia spesso piove,proseguiamo fino a sera quando decidiamo di non farci fregare di nuovo e
alle sette o forse anche prima ci fermiamo a mangiare,dopo due giorni ci vuole.Dopo cena riacendiamo il bolide e inizia la ricerca di un campeggio ma è
gia un pò tardi quindi optiamo per un albergo,ci troviamo in una vietta in mezzo alle migliaia di laghi dove troviamo un albergo,entriamo,suoniamo ma non
c'è nessuno,nel frattempo arriva anche un'altra coppia un pò anziana, suonano anche loro ma non arriva nessuno,la signora prova a salire ma non trova
nessuno,cosi decidono di provare a telefonare ad un numero che c'è scritto su una bacheca.Risponde la padrona dell'albergo dicendogli che ci sono le
chiavi sopra il bancone di prenderle,salire,e che il giorno successivo alla mattina avremmo pagato.COOOOOSA?Se lo avesse fatto qui da noi forse non
avvrebbe trovato neanche più i muri dell'hotel.Siamo talmente spiazzati dalla cosa che decidiamo di non dormire li siamo troppo imbarazzati da una cosa
del genere,tra l'altro si è alzata anche un pò di nebbia e la mia testa dice che sono il protagonista della Donna il sogno e il grande incubo di Max
Pezzali.Proseguiamo ancora per qualche kilometro e troviamo un altro alberghetto in riva al lago molto molto carino,semplice ma simpatico,entriamo e una
signora anziana ci accoglie dopo le classiche registrazioni ,stavolta, ci da le chiavi della stanza di mary pompins e ci accomodiamo.