Guida base:
Il VHSB 34 è un carburatore a valvola piatta e diffusore ovale che permette di avere una erogazione simile ad un 28 ai bassi, senza perdere agli alti regimi. La sua ottimale messa a punto può avvicinare e spesso ridurre i consumi rispetto ad un 28 phbh. Si deve ovviamente partire da una configurazione base per poi cercare di affinare il tutto. Sul mio c’era: getto massimo: 165, getto minimo 50, polverizzatore DP 266, spillo conico: K57 1° tacca, valvola gas: 50, vite aria: 1,5 giri, getto avviamento: 60, galleggiante: 9 gr.
Iniziamo con il circuito del minimo; esso funziona fino a 1/8 dell’apertura della valvola a saracinesca ed è importantissimo nella fase di rilascio per impedire grippaggi. Insieme al getto ed il emulsionatore del minimo si regolano anche le viti aria e miscela; la vite aria, avvitata alza la ghigliottina, la vite miscela quando si avvita smagrisce. Da un lato del carburatore ci sono due viti, quella piccola è la vite aria del circuito minimo (aumenta o diminuisce la portata di aria al circuito minimo), mentre quella grande sposta solo il finecorsa della ghigliottina. Si dovrebbe agire sul finecorsa della valvola tenendola svitata al massimo e cercando di regolare solo la vite aria, poi si compensa con l’altra vite. La posizione normale è svitata di un giro e un quarto, se risulta necessario salire oltre il giro e tre quarti conviene diminuire il diametro del getto del minimo e viceversa La scelta del getto del minimo influisce fino ad 1/4 del apertura della valvola. Se la vespa borbotta ad un livello subito superiore al minimo ed è lenta ad accelerare andrà calato il getto del minimo poiché troppo grasso; viceversa se la vespa è reattiva in partenza, ma non lo è quando si accelera dal minimo e fa fatica o non parte quando il tempo è freddo, allora è troppo magra e va aumentato.
I medi regimi sono influenzati, da un quarto a tre quarti della possibile apertura della ghigliottina, dalla forma e dalle dimensioni caratteristiche dello spillo conico e marginalmente del diametro del getto del massimo. Lo spillo conico si presenta con delle tacche, una parte cilindrica e un tratto finale conico. Tanto più il diametro della parte cilindrica è piccolo più si ingrassa la carburazione, tanto più la parte conica e lunga più si smagrisce per un intervallo più lungo di giri. La parte cilindrica dello spillo ha effetto da un 1/4 fino a 1/2 , mentre da 1/2 fino a 3/4 è la parte conica dello spillo. Per le tacche dove posizionarlo, verso il basso si ingrassa, verso l’alto si smagrisce; spostando la posizione della tacca quando si ingrassa si migliora solo con acceleratore verso i tre quarti, quando si smagrisce si migliora solo con acceleratore verso un quarto. Qualora la vespa fosse poco reattiva alle piccole accelerate e necessita di un attimo per ripulirsi, ha una cattiva risposta alle piccole aperture nei tratti molto guidati e nelle partenze lente da fermo, allora lo spillo è troppo grasso. Al contrario se appare andare veramente bene da fredda, ma poi quando il motore si riscalda peggiora ed arriva a surriscaldarsi, allora lo spillo è magro. Normalmente solo il cambiamento della tacca non sortisce effetti soddisfacenti e comunque non a tutti i regimi.
Fino a poco più della metà apertura dell’acceleratore intervengono sia il getto massimo che lo spillo; da 3/4 a massima apertura interviene principalmente il getto del massimo. Un polverizzatore dp266 si abbina bene a polverizzatori k57, k30, k25, k24. Fondamentalmente il k57 è più magro, mentre k25 e k24 sono sempre più grassi; il k30 ingrassa il giusto; comunque è necessario capire come abbinare il polverizzatore. Un metodo sarebbe quello di togliere il getto del massimo accendendo la vespa al minimo e controllando che lo spillo chiuda completamente il polverizzatore; se la moto rimane accesa è giusto. Infatti se fosse errato, resterebbe un minimo di spazio dal polverizzatore e chiaramente senza getto la vespa si spegnerebbe dato che sarebbe grassissima. Dunque se la vespa si spegne vuol dire che ha un diametro troppo grande quello spillo quindi si cambia lo spillo e se ne mette uno accoppiato giusto o viceversa si cambia il polverizzatore. I DP sono più grassi rispetto ai DQ e un 275 è più grasso di un 260, questi numeri rappresentano il diametro del foro del polverizzatore espresso in centesimi di millimetro.
Ora ho getto massimo: 160, getto minimo 40, polverizzatore DP 266, spillo conico: K30 2° tacca, valvola gas: 40, vite aria: 1,5 giri, getto avviamento: 60, galleggiante: 9 gr.