...alla Piaggio hanno senza dubbio peccato di presunzione.....il successo deve avergli dato alla testa, sopratutto negli anni 80/90.....l'esecuzione del 4t degli anni '50 è certamente pregevole, curato, compatto, con gli stessi ingombri del 2t(e se non era impossibile allora non lo è, a maggior ragione, adesso....) ...quello che salta agli occhi è la presenza di molle elicoidali per il funzionamento delle valvole, in luogo delle più comuni,per il periodo, ma ingombranti e problematiche, molle a spillo......ritornando agli anni 80, ricordo i miei pensieri di allora, da appassionato vespista....con poco si sarebbe potuta allargare la gamma vespa in maniera significativa.....mi domandavo, ad esempio, perchè non mettessero la fiancata con il portaoggetti tipo primavera pure sulla special, perchè non realizzassero un motore da 150 cc per small per farla andare in autostrada...e col senno del poi, perchè non hanno mantenuto la cilindrata 180 cc oltre alla 200...si tratta, badate bene, di interventi poco costosi.....perchè si sarebbero dovuti realizzare con quello che avevano già in casa....tranne che per il motore small portato a 150 cc, ma se ci riescono i nostri amatissimi artigiani ad arrivare a 200 cc non vedo perchè non potesse arrivarci allora, e con molte meno pretese, la piaggio....fino a quando rimase in vita Enrico Piaggio, la mentalità fu quella....sfruttare al massimo, con intelligenza, quello che c'era già in casa.....ed era una strategia vincente....poca spesa molta resa......devo dire che Umberto Agnelli, col senno di poi, fu il meno peggio....pensando a come è messa adesso, direi che la presunzione si è impadronita dell'intero management....ricordo che aspettavo che venisse rinnovata la special, e che quando uscì la pk mi allontanai rapidamente dalle vetrine......mi era già successo col px, ma dopo la prima fase di sconcerto, mi imposi di accettarlo, ma con la pk non ce la facevo.........provate a paragonare la bellezza di linee di un primavera con quella del pk, in tutte le sue versioni e avrete la risposta; ora, se magari posso essere daccordo con le considerazioni fatte sul 4t negli anni '50, per questioni di costi...anche se, la Piaggio di allora era già una multinazionale e non aveva bisogno di particolari economie, la Piaggio ci faceva pure una certa pubblicità, a partire dagli anni cinquanta, tra esportazione e produzione in loco, la vespa era presente in una miriade di paesi, in tutti i continenti, grazie ad una intelligentissima politica di espansione commerciale, addirittura in anticipo sui tempi, per l'epoca, così come l'attenzione per la pubblicità, passo pure volentieri sopra il flop della cosa, che comunque era prevedibile perchè erano aumentati troppo i pesi e la linea era davvero un pugno in faccia, in piaggio qualcuno si era fatto prendere troppo la mano......troppi progettisti dell'APE a lavorare sulla VESPA, direi io, per ritornare alla grande sul mercato, sarebbe bastato poco.....si poteva tentare l'azzardo di rifare il px anche in cilindrata di 50 cc, come ciclomotore, con pochi adattamenti, visto che la pk non si vendeva più e aveva bruciato le vendite delle small...., magari mettendogli le ruote da 10 più piccole o da 9 tipo px indiano, per abbassarlo, serbatoio in plastica, adattamento del motore small nella scocca px(cosa che si potrebbe fare ancora adesso, e anche catalizzato, l'ape 50 viene regolarmente venduta nella versione catalitica ed è una small...)ma quello che non accetto è l'immobilismo attuale nei confronti della vera vespa, nonostante anche un bambino possa accorgersi del fermento che c'è intorno a questo mezzo, dal punto di vista commerciale.....fanno proclami sulla mobilità del futuro e intanto sfornano esclusivamente nuovi frullini spendendo miliardi per il minimo dettaglio...ora non dico che i frullini non debbano farli, ma almeno evitate di cambiare le plastiche in continuo e spendete qualche euro in più sul px e per il resto fate quello che volete, ben sapendo che nel vostro campo, il flop è in agguato, ma con la px e derivati si va sul sicuro.......