Questo mi sembra davvero un furbetto.
Primo, mette due foto soltanto, che danno una visione veramente parziale della Vespa e lasciano aperti gli interrogativi sull'originalità del motore.
Ha la faccia tosta - e dubito che si tratti di innocente ignoranza - di dire che ha preferito lasciare la sella originale... Ma quando mai? Quella sella nel 1972 manco esisteva!

Quanto alla questione pedivella, mi sembra giusto citare che riguardo questo gli autori di Vespa Tecnica fecero uno dei più rumorosi pasticci della loro carriera di scrittori (...). Le prime stampe del volume 1965-1976 riportavano l'immagine di una Elestart giallo cromo che, udite udite, montava la pedivella!
Evidentemente l'inatteso componente deve essere stato oggetto di qualche contestazione, per cui nelle ristampe successive la stessa Vespa era ritratta... sprovvista di pedivella!

La cosa decisamente curiosa, è che quella Vespa presenta la targhettina di alluminio ribattuta sul lato destro del tunnel, segno distintivo delle Vespe prodotte per l'estero. E' dunque assai verosimile che quel motore dovesse essere provvisto di pedivella, e qui sta il pasticcio degli autori di VT.. Che per sistemare un errore (che definire di "scelta" delle'esemplare, poichè VT si riferisce ai modelli per il mercato nazionale) ne hanno fatto uno ben più grosso, "storico".

Infatti credo proprio che il motore di quella Vespa sia nato come motore Elestart; certamente diverso dal "nostro" blocco Elestart, perlomeno in un dettaglio: cioè nella presenza degli organi che consentono l'avviamento a pedale (macroscopicamente, nella presenza dell'alberino e del relativo foro nel semicarter sinistro).