Vorrà dire che non sono tanto sano di mente ;) anche se a mia discolpa posso dire che quando le percorrevo io erano gli anni '70 e '80. Allora di traffico ce n'era già parecchio, ma era molto ma molto più lento di ora, per cui anche con la PX150E si riusciva bene a "navigare" con la corrente.
Ma vorrei qui ed ora semplicemente segnalare l'astrusità delle disposizioni che in Italia hanno regolamentato e regolamentano il traffico sulle autostrade, superstrade e tangenziali. Un tempo potevano accedervi i mezzi di cilindrata "superiore a 150 cc" (cioè a partire da 151 cc). Poi la norma fu cambiata e trasformata in "divieto d'accesso fino a 149 cc." (che all'origine di questa modifica ci sia stata la lobby della Piaggio che all'epoca di scooter produceva solo la Vespa, tra cui in cilindrata di 150 a libretto?). Ora, nella maggior parte dei paesi europei (se non in tutti, dovrei verificare) il criterio per l'accesso alle autostrade è la potenza massima sviluppata e/o la velocità massima raggiungibile, indipendentemente dalla cilindrata. In Italia no. Anche la nuova disposizione non cambierà di molto la situazione giacché, pur prendendo lodevolmente in considerazione il fattore velocità massima, continuerà ad imporre una soglia basata sulla cilindrata (gli arbitrari 120 cc... perché poi non 90 o 110?). A titolo di curiosità segnalo che negli anni '60 e '70 (forse anche '80) sulla superstrada Firenze-Siena la soglia di accesso per i motoveicoli era 100 cc., tanto per confondere le idee. Poi fu parificata a quella delle autostrade.