Io penso sia per le auto aziendali leasing ecc. . Anche perché visto che la scadenza è fissata al 3 novembre avrebbero detto qualcosa nei vari tg.... e a me non mi pare sua stata divulgata questa notizia. ....
Io penso sia per le auto aziendali leasing ecc. . Anche perché visto che la scadenza è fissata al 3 novembre avrebbero detto qualcosa nei vari tg.... e a me non mi pare sua stata divulgata questa notizia. ....
Un giorno un piccolo aereo lasciò le ali in cielo per diventare un mito a terra.
Era il giorno di una intuizione perfetta, fatta per durare...
run and fun by Vespa!
Non si capisce neppure bene se la decorrenza a partire dal 3 novembre sia per le auto che vengono affidate a d un comodatario a partire da tale data o anche per le altre. Se fosse vera la seconda ipotesi ci sarebbe un gran movimento che al momento non mi risulta....
gipirat, è vero che scritta così comprende anche gli utilizzatori ''non professionali'' chiamiamoli così. ma chi può verificare che il mezzo in questione è stato usato da più di 30 giorni da un non intestatario? non possono verificarlo, se non nei casi di noleggio a lungo termine o auto aziendale in cui viene registrato l'uso da parte di una data persona.
se mi fermano alla guida della macchina di mia mamma, che ne sanno se la uso da cinque minuti o da cinque anni?
Eh si carloee, la penso così anche io. .. bha vedremo. ..
Un giorno un piccolo aereo lasciò le ali in cielo per diventare un mito a terra.
Era il giorno di una intuizione perfetta, fatta per durare...
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Scusate ma io sono dell'idea che se io uso una cosa devo pagare il giusto. Intestare l'auto a mia madre sapendo che la uso solo io è la classica furbata all'italiana. Anche a me gira pagare le tasse o i bolli o l'assicurazione, ma lo faccio lo stesso....
Non so se ti è mai capitato di "ereditare" la vecchia macchina o moto di un parente (genitore, zio, fratello maggiore, ecc.), per cui sei praticamente l'unico ad usarla, ma resta intestata al precedente proprietario, SOPRATTUTTO per una questione economica. A me romperebbe parecchio "regalare" (perché di questo si tratta, tasse inique che gli altri paesi, cosiddetti "civili", NON hanno, ma noi sì!) denaro ad ACI, Stato ed assicurazioni varie quando è possibile farne a meno.
Ciao, Gino
Ma che possano nascere dubbi sicuramente si, ma da avere un dubbio ad accusare di un reato e fare una multa ce ne passa... fare leggi contorte porta solo ad avere più espedienti per aggirarle
Ma in che paese viviamo?
Invece di grattare il fondo con leggi e leggine fatte ad-hoc per fregare il popolo, sarebbe il caso di iniziare a far ripartire il lavoro perchè non so se ci siamo resi conto, ma siamo nella merda più profonda!!!!!!!
Altro che pagare come dei pecoroni!!!!
Gg
In Vespa da sempre!!!
A parte il fatto che non sono un pecorone, le leggi che ci piaccia o no sono queste. Prima si rispettano. Poi se non ti piacciono si lavora per migliorarle. Io faccio così, e non mi sento un pecorone..... Mi sento onesto.
Capisco quanto dia fastidio pagare. Neanche a me piace....
"Pecoroni" non era diretta a te personalmente, ma a quanti saranno il fila a pagare, me compreso, e non va bene!
In inghilterra una legge iniqua la si contesta in piazza, in francia lo stesso .... da noi invece chi ha il "vizio" di pagare paga e chi non l'ha se ne frega ... e va bene così finchè c'è gente onesta educata giustamente a pagare, anche per chi non lo ha mai fatto.
Onesto? si mi sento un onesto pecorone, ma visto che è un detto proprio di Milano lo rammento: "ves trop bun ... " e dopo tutto sto tempo direi che è ora di dire basta!
Gg
In Vespa da sempre!!!
Ecco la risposta di ASI al governo:
"Nota dell'Automotoclub Storico Italiano
Il provvedimento legislativo contenuto nella Legge di Stabilità 2015 all’art. 44, c.28 e art. 30, c.17, abroga i commi 2 e 3 dell’art. 63 Legge 342/2000, che esentavano dal pagamento del bollo automobilistico le auto con meno di 30 anni considerate di “particolare interesse storico e collezionistico”. L’A.S.I. – Automotoclub storico italiano – che attualmente vanta oltre 220.000 soci in tutta Italia e oggi, grazie anche ai 300 Club, rappresenta istituzionalmente il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi nazionali ed internazionali, illustra, in una nota ufficiale, i punti chiave del decreto, sottolineandone i pro e i contro:
1. Il parco veicolare rappresentato dai veicoli di particolare interesse storico esentato dal pagamento della tassa di proprietà o obbligato al pagamento ridotto, nei 13 anni dall’entrata in vigore del provvedimento di esonero è costituito (al 31 dicembre 2013), da 501.000 veicoli e non già da altre entità apparse o comunicate erroneamente su mezzi di comunicazione disinformati.
2. Di questi, un 15% è stato demolito, poiché non meritevole di conservazione, ed un altro 10% esentato poiché nel frattempo ha raggiunto i 30 anni e come tale meritevole del beneficio anche se non storico.
3. Ne consegue che i veicoli esentati, in seguito a provvedimento ASI, al 31 dicembre 2013, risultano essere circa 375.000 (501.000-25% = 375.000).
4. L’importo corrispondente alle tasse non percepite dall’erario, per tale esenzione o riduzione, è pari a circa € 56.250.000 (375.000×150,00). Il tributo medio non percepito è stato ritenuto equo calcolarlo in 150,00 € annui poiché la potenza media dei veicoli esentati non supera i 70 CV. Ma se tale provvedimento abrogativo dovesse divenire definitivo, l’erario non percepirebbe tale somma, poiché pochi dei 375.000 veicoli beneficianti di tale esenzione-riduzione, resterebbe in vita o in circolazione in Italia, con conseguente forte riduzione del gettito fiscale previsto. Possiamo, con serenità, sostenere che neanche 50.000 veicoli di interesse storico collezionistico pagherebbero le tasse ordinarie cui sarebbero tenuti per il provvedimento abrogativo. E ciò determinerebbe un’entrata presumibile per lo Stato di circa € 7.500.000 (50.000×150,00).
A questo punto verrebbe da dire : “Tanto rumore per nulla”.
Senonchè bisogna prendere ora in considerazione i risvolti che tale provvedimento determinerebbe sul piano economico generale per il settore legato ai veicoli storici.
E cioè :
In particolare la perdita di circa 300/325.000 veicoli d’interesse storico-collezionistico significherebbe un mancato esborso per le spese di manutenzione di detti veicoli, che, (applicando i coefficienti utilizzati dallo Stato in materia fiscale), darebbe un risultato di € 4.875.000.000 (325.000 veicoli per un costo annuale di manutenzione medio unitario di € 15.000 come previsto dallo Stato). Se invece vogliamo essere più realisti, valutiamo il costo di manutenzione annuale medio in € 2.000, arrivando così ad un importo complessivo da mancata attività economica pari a € 650.000.000. Tale perdita colpirebbe piccoli riparatori, carrozzieri, distributori di benzina, ricambisti, settori già particolarmente colpiti per la diminuzione di lavoro.
A questa perdita si aggiungerebbe quella turistica pari a circa € 12.500.000 annui che nasce da una media di 2.500 raduni per un costo unitario medio di € 5.000.
E’ chiaro che a queste si aggiungono quelle della perdita di posti di lavoro nella segreteria ASI e nei Club federati che sono 270.
Nel settore dei veicoli storici sono applicate tariffe assicurative agevolate, stante il Kilometraggio ridotto e il ridotto rischio, legato all’uso attento del veicolo. L’applicazione delle tariffe piene ai veicoli ultraventennali, determinerebbe l’antieconomicità di tali contratti e pertanto anche la demolizione dei veicoli stessi oppure l’incremento del numero dei veicoli non assicurati.
In molti altri casi il nostro Governo ha assunto decisioni populistiche contro auto sportive, di lusso, di grande cilindrata o altri beni, quali barche o aeromobili, con il solo risultato di ridurre l’attività economica del privato, senza incrementare le entrate per l’erario. Sembra ancora una volta che gli errori del passato, in Italia, non insegnino nulla per il presente o per il futuro. Mai come oggi, quotidianamente, sentiamo parlare di calo dell’economia, dell’occupazione e della necessità di introdurre provvedimenti per ovviare a tali negatività, in concreto poi i provvedimenti adottati vanno contro corrente e determinano ulteriori danni.
Nel 2013/2014 l’ ASI aveva finanziato un corso di restauro con un esborso di € 100.000, consentendo una specializzazione per giovani desiderosi di intraprendere tale attività. La stessa iniziativa è stata deliberata per il 2014-2015. Purtroppo se la normativa abrogativa sarà approvata l’iniziativa non avrà più ragione di essere e sarà abbandonata.
Negli anni passati ASI aveva versato contributi all’Università dell’Aquila ed al comune di Crevacuore rispettivamente di € 208.000 e 150.000 per contribuire alla loro ricostruzione, così come aveva stipulato una convenzione della durata di 5 anni e un esborso di € 150.000 con il Politecnico di Torino. Anche queste iniziative non si potranno rispettare.
Lo Stato perderà inoltre le entrate derivanti dalle revisioni biennali di circa 300.000 veicoli, pari a € 9.000.000 (18.000.000 : 2 anni) annui.
Non si può infine dimenticare che il veicolo storico è stato beneficiato dal Legislatore perché il pregio culturale superava la perdita per l’erario e tale particolare, giusta, considerazione, ha favorito la sua crescita numerica e la sua crescita patrimoniale che ora di punto in bianco viene annullata senza contropartita. Con un’ulteriore perdita non facilmente valutabile, di oltre 1,5 miliardi di Euro dovuta alla svalutazione degli stessi, alla loro rottamazione o/e alla loro svendita all’estero.
Avevamo una Federazione apprezzata nel mondo e all’improvviso, sostanzialmente, viene azzerata per pochi ipotetici milioni di euro, contro una perdita miliardaria.
Concludendo, si riassumono le conseguenze economiche dei provvedimenti annotati:
A favore dell’erario:
Entrate per tasse automobilistiche veicoli di interesse storico collezionistico da 20 a 30 anni + €7.500.000.
Perdite economiche-patrimoniali A danno dei cittadini:
A. Per mancate spese per Manutenzione veicoli (artigiani e vari operatori)
Minimo € 650.000.000
Massimo € 4.875.000.000
B. Mancata Effettuazione eventi
€ 12.500.000
C. Demolizione veicoli o vendita all’estero sottocosto (300.000)
D. Perdita posti lavori in ASl e Club federati
E. Mancate Revisioni
€ 9.000.000
Perdite totale minimo di € 2.171.500.000
Perdite totale massimo di € 5.746.500.000"
E devo dire che, a parte le cifre, sia di ASI che del governo, su cui ho molti dubbi, è una delle poche volte che mi trovo d'accordo col pensiero della dirigenza dell'ASI.
Ciao, Gino
Siamo perfettamente d'accordo!
Ma incomincio a credere che non si tratti di mera incapacità di redigere leggi in maniera semplice e lineare, quanto anche di una certa volontà di lasciare agio all'incertezza nell'interpretazione, in modo da fregare i più!
Ciao, Gino
Ultima modifica di GiPiRat; 25-10-14 alle 19:43
Si velocizzerebbero le rottamazioni !
Però ricordiamoci che a differenza del bollo, per le assicurazioni possiamo fare preventivi diversi. Io non vedo il problema con l'assicurazione: rimarrà tutto come è ora. Chi vuole assicurarti la moto lo farà ancora, chi prima non te l'assicurava (specialmente i 50cc) continuerà a non farlo. Non vedo il problema. Il problema, se ci sarà, sarà solo sul bollo. Ma ricordiamoci che sono 2 cose completamente distinte.
Ultima modifica di robertino82; 28-10-14 alle 17:14
Io, aggiungerei anche (e l'ho anche già detto) di non fasciarci la testa prima di essercela rotta.
Vi ricordo che questo "regalo" di cui stiamo tanto parlando non è detto che ce lo facciano.
La proposta, è stata fatta, ma non è ancora stato approvato nulla.
Vista la risposta dell'ASI poi, è possibilissimo che tutto finisca in una bolla di sapone!![]()
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E chi non vespa con me, lambretta lo colga!!!
Meglio una vespa domani, che una lambretta oggi!!!
Vespa, sempre vespa, fortissimamente vespa!!!
Una vespa al giorno, toglie il medico di torno!!!
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Solita scaramuccia tra ACI ed ASI...![]()
Ora è davvero troppo!!!:
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La mia macchina ha compiuto giusto quest'anno 20 anni. Che fregatura... Son curioso di sapere quanto pagherò...
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News Toscana:
Ieri sono andato all'ACI a pagare il bollo 2015 dell'ET3 trentanovenne. Invariato a EUR 13,80.
Ricordando questa discussione ho chiesto quali erano le novità introdotte dalla nuova legge, la risposta è stata:
"Le eventuali variazioni riguardano solo mezzi tra i 20 e i 30 anni e comunque la cosa è in mano alle regioni.
Per quanto riguarda la Toscana ad esempio, è rimasto tutto invariato".
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Ciao a tutti,
da newsletter FMI arriva qualche informazione in più su questa questione:
http://www.federmoto.it/home/ctl/det...mid/19762.aspx
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