Eccolo il vespista...
nel mattino gelido di un inverno freddissimo nonostante le variazioni climatiche, l'effetto serra, lo smog e la crisi ecologica, eccolo destreggiarsi con fare acrobatico tra la moltitudine di sardomobili condotte da signore distratte, sopravviverà forse fino a timbrare il suo ultimo badge!
Ed eccolo ancora, stracarico come un mercante asiatico lungo la carovaniera, mentre consulta cartine e GPS, diretto forse nel peggior campeggio della bassa o magari verso le Piramidi.
Nella domenica silenziosa, due vespisti si incontrano ad un incrocio, direzione Castelli, da due, tre, da tre a cento, un altro raduno con quota sociale dove morir d'invidia davanti all'ultima 98 ritrovata dal solito milionario.
Attesa e tanto desiderata, la peggior special che potevi comprare sciocco ragazzino, ma poco importa quanto sia grande e giusto un desiderio, se rimane insoddisfatto.
Ed eccolo, fuori tempo e fuori luogo, colui che tutto ha avuto finanche la peggior malattia e la miglior fortuna, si narra che fosse già grande ai tempi della TS, eppure il tempo sembra scivolargli accanto, dicon sia merito della sua ET3, dicon fosse sua da quando aveva 16 anni, e che la pagò ben 30.000 lire!
Distrutto ed affranto, scarica la sua vespa, certo gli è impossibile vivere sapendola offesa, offesa nello scudo torto, o nel cofano rigato, presa due volte nella vita e caduta minimo tre, esistono vespisti che non hanno proprio l'equilibrio giusto per le ruote sotto i 10" accidenti.
Seduto al tavolo sepolto da colonne di scartoffie falsamente lavora l'ultimo occupato di questa era di disoccupazione, il capo lo controlla e lo sfrutta, ma troverà altri 2000 per una vespaccia è certo, che nella vita fatta di rinunce, un altro rottame è certo sacrificio, ma pure rivalsa, pure premio e meritato... pagine di annunci tutti troppo cari, forse domani sarà il giorno giusto per un buon affare che sempre sfuma.
Ed eccolo ancora ed ancora lui... passarmi davanti con l'ennesima vespa bellissima, mi rifiuto di credere sian tutte sue, prima o poi lo fermo e gli faccio due domande, o meglio lo fermo e lo insulto, c'è sempre chi ne ha di più, o di più vecchie o di più pregiate o di più belle! Hobby durissimo quello del vespista diceva qualcuno su altri forum, aveva maledettamente ragione.
Anche lei, in vespa, sulla vespa della madre, l'unica motoretta che si possa permettere la famiglia, quasi un bene prezioso, legato al palo sotto l'università con minimo tre catene e due Dobberman di guardia, un giorno anche lei avrà un bellissimo SH honda nuovo come le sue compagne, sarà allora che imparerà cosa sono le cose importanti della vita, il rimpianto ed il ricordo.
Armato di tenacia, indefessa nonostante gli anni passati chini a rimontare, nonostante i soldi spesi male in maggior parte, anche lui fiuta l'aria, l'ennesimo varo di una vespa che fu la più grande sfida al suo saper far nulla, ora lucente tra le sue mani, figlia sua, opera prima, piena di un misto tra orgoglio e paura, affronta la strada che troppe volte lo tradì... ma questa sarà la sua giornata migliore, la ricorderà seppur non ha foto nell'album, come quelle cose che danno grandi soddisfazioni.
E chino nel buio di un box lontano, sempre un po' buio e freddo, con le lunghe mani corrose dal tempo e la immancabile 11 in tasca, eccomi... raccolgo in ogni vespa ogni briciola di felicità, senza calendario e come fosse ieri mi adopero perché torni in strada, seppur rimarrà sepolta in qualche box sconosciuto assieme ad altre 100...
Un giorno qualcuno solleverà quella serranda...
sarà quello un giorno come ogni giorno...
un giorno Vespa.
Originariamente Scritto da joedreed
