Originariamente Scritto da
Razos
Salve a tutti Vespisti ,
il quesito che ho riportato come titolo del post mi ha sempre incuriosito e più di tutto non ha ancora avuto una risposta esauriente .
Leggendo i manuali di uso e manutenzione (non solo Vespa , oggi per curiosità ho letto quello della Moto Guzzi V35 II ed ho trovato la stessa cosa) si consiglia di "
variare spesso la velocità di marcia" ;
un consiglio sensato se si pensa che durante il rodaggio i componenti nuovi devono aver modo di assestarsi in ogni condizione (e numero di giri) , devono crearsi le tolleranze e tutto il resto.
Ma leggendo qui e la su questo forum come su tanti altri , impossibile citare tutte le fonti quando si passano ore a leggere le più svariate opinioni e considerazioni (con il rischio di non capirci niente) , ho notato che viene sempre sconsigliato , anche al di fuori del rodaggio , di mantenere per molto tempo la stessa velocità di viaggio .
Per questo consiglio (nella mia sconfinata ignoranza in campo meccanico) non riesco a trovare una spiegazione logica e valida tale da giustificarlo .
Certo , è complice anche il mio stile di guida ,sono la tipologia di vespista che si piazza ad una velocità e (strada e condizioni permettendo) non si smuove di li , ad esempio se in tangenziale mi impunto a 75Km/h cerco di restarci fino a quando non devo abbandonare la tangenziale ..a farmi rallentare ci pensano le salite ripide , ma per il resto la mia velocità è sempre la stessa .
Ecco , non capisco come uno stile di guida del genere può essere deleterio per il motore della Vespa (o di molti altri motori , a quanto pare)
Grazie a chi mi saprà risolvere l'annosa questione