Sì.
Francamente nei tuoi link non vedo alcuna testimonianza della presunta produzione in India di parte degli Arcobaleno venduti in Italia. Che LML abbia prodotto per Piaggio per diversi anni è storia nota e ne siamo tutti consapevoli. Non l'ha fatto per il solo mercato indiano, anzi le PX by LML (vedi, ad esempio, le 'Originale') sono state vendute anche in Giappone, nell'America Latina, nei paesi balcanici.
Appellarsi a blog o a testate giornalistiche minori, che notoriamente non brillano per completezza d'informazione e che anzi spesso propongono articoli copia&incolla delle cartelle stampa dei produttori, non mi pare una prova significativa. Men che meno un forum nel quale in passato ho già rilevato molte inesattezze oltre che un pressoché unanime accanimento verso Piaggio (!).
Questo prescinde dall'ammirazione per LML o quant'altro; guido da Bajaj da oltre dieci anni e quindi sono libero da qualsiasi preconcetto. Ma per amore di verità la questione va chiarita e bisogna sgomberate un po' il campo dalle storielle che i venditori di LML spargono in giro: ovvero che le care vecchie Arcobaleno fossero prodotte in India. E non si sa cosa ci stessero a fare tredicimila operai a Pontedera, negli anni ottanta.
Ad essere precisi, il lamellare sulla base 'Vespa' l'ha messo Bajaj nel 1999 col modello Bravo, contestualmente all'adozione del cilindro a cinque travasi. LML ne proporrà una copia solo in seguito, precisamente nel 2002.
Quanto agli elenchi matricolari che citi e che sono assai noti, tant'è che molti siti web li riportano, essi sono stati desunti da alcune scansioni che giravano anni fa sul web. Erano tabellari di alcune pagine, impaginati certamente molti anni fa (se ricordo bene stampati ad aghi), di cui dovrebbe esserci traccia anche qui su VR. Quei tabellari non chiariscono la commistione fra produzione indiana ed italiana nel mercato nostrano. Semplicemente citano alcune produzioni licenziatarie, come le P150S che sappiamo essere state prodotte, per esempio da Danmotor in Indonesia (l'elenco parla semplicemente di 'licenziatarie'). Sono menzionate anche delle produzioni identificate con 'Formosa': toponimo arcaico che identifica Taiwan; questa è la produzione a marchio PGO di modelli derivati dalla PX ma sensibilmente diversi, anche in taluni lamierati, ma che conservavano alcune denominazioni Piaggio (anche quelle con numero di telaio VIN avevano i prefissi motore tipo Piaggio, vedi VLX). Questo non significa che Piaggio vendesse in Italia anche PX prodotte a Taiwan.
Peraltro sappiamo tutte che le Arcobaleno nostrane avevano componentistica notoriamente italiana. Cito solamente i marchi, che di certo vi sono noti: Ducati Elettromeccanica, ZEM (Zanussi), CEV, CEM, Triom, Siem, Veglia, Spica, ICA, GPM, Elettro G.S., ERREPI-Soft, Spaam. Solo per citarne alcuni. Tutta componentistica italiana e non ho visto Arcobaleno fare eccezione. Né ho visto personalmente Arcobaleno 'normali' con le numerazioni ascrivibili alla produzione Lohia Machines LTD.
Io non ho avuto il piacere di vedere la linea 'piccole produzioni' ove nasceva la PX. Ma conosco altri utenti che l'hanno vista, oltre a Vespizza.
Durante uno dei miei soggiorni pisani conobbi un ragazzo, mi pare si chiamasse Davide, che lavorava per un'azienda dell'indotto di Pontedera (cercherò di scoprirne il nome, magari Vespizza lo conosce), la quale si occupava dell'assemblaggio dei telai PX e di altri lamierati, comprese le marmitte a padella. So che fino al 2007 se ne occupavano loro. Poi i telai sono stati affidati ad altri (ignoro a chi). Mi spiegava fra l'altro dei non pochi problemi nell'applicazione della struttura portaruota, che in effetti sui PX Millenium era problematica. Io ho un 150 del 2006 e, per montare la ruota, il precedente proprietario dovette segare di netto (!) uno dei due prigionieri.
Ognuno poi è libero di credere a ciò che preferisce; ma il buon senso mi porta a non diffidare da quanto si è sempre saputo e dichiarato. Fino a prova contraria.