Se la tua fosse una M09, sarebbero diverse le parti non originali.
La mancanza dei supporti degli specchietti è dovuta alla loro estrema fragilità: per questo la quasi totalità delle Vespe con freno a disco ha gli specchi sulle staffe, alla vecchia maniera, ed i proprietari si arrangiano in qualche modo per chiudere i due fori sul manubrio. Quei fori tuttavia esistono su tutte le PX freno a disco, e pure sulle precedenti Arcobaleno a partire dal 1987 (in Italia, inizialmente, era montato solo lo specchio sinistro). Il sistema di fissaggio, quando erano in uso gli specchi in plastica nera, più leggeri, resisteva dignitosamente. Con gli specchi cromati delle freno a disco (marca Barrac), gli attacchi cedono miseramente.
Il coprimanubrio delle M89 è uguale a quello delle Arcobaleno, fatta eccezione per l'apertura a forma di U che consente il passaggio del tubo in treccia e dei cavetti dell'interruttore dello stop; fai una foto da sotto e verifica, magari ci sono ancora i gommini ed abbiamo la conferma che questa sia una M09.
Se è una M09, invece, devi mettere la cresta grigia tipo Arcobaleno; idem per la griglia del clacson.
Qui potete vedere una delle prime M09 200, appena consegnata: http://www.motorino.co.jp/vespa/guide/PX200.html
Notate il copribiscotto anch'esso grigio, molto raro poiché montato su pochissimi esemplari.
Io tuttavia non sono così convinto che si tratti di una M09. La targa Europea fa pensare ad una serie più recente, anche se ovviamente non è un riferimento certo.
Se però aggiungiamo le varie parti cromate, il coprimanubrio, la pompa freno con spioncino a raso (in precedenza, col vecchio coprimanubrio, lo spioncino era sporgente, ma pure assai delicato), ecc. Io qualche dubbio ce l'ho.
Quanto a VT... senza necessariamente mortificare il lavoro dei suoi autori, è palese che si tratti di un'opera tutt'altro che esaustiva e con diverse inesattezze. Del resto è nata diversi anni fa, anche se il volume sulle PX è molto più recente. Ritengo vi siano fonti più attendibili nell'ambito di un restauro.