Gas più caldi non danno più pressione, ma più velocità di percorrenza all'interno dell'espansione, quindi possibilità di farla più lunga e guadagnare sotto se si vuole mantenere un certo regime target, o semplicemente farla girare più alta. L'aumento della pressione all'interno non è legato alla temperatura, ma all'avvicinarsi verso il regime di coppia massima. Quando i gas oltre il punto di riflessione sono più lenti ad evacuare rispetto a quelli che "spingono" si crea pressione ma anche un picco nell'onda di riflessione, visto che per dirla semplice, ci sono più gas che tornano. Nel momento in cui l'onda di ritorno va a beccare la luce di scarico aperta e funge da sovralimentazione si ha la potenza massima, che solitamente è molto vicina alla coppia massima, salvo espansioni a camere/padelle, in cui i due picchi si allontanano di più.
Dopo il rendimento massimo il motore inizia a murare. La durata in termini di arco d'utilizzo e l'intensità sia del picco di potenza sia del muro, dipendono più che altro dal tipo di controcono e da altri fattori, quali il profilo della luce di scarico, rapporto di compressione, presenza di ugelli, conformazione dello spillo etc etc...
Questo perchè non parliamo di un sistema chiuso con i gas al suo interno, ma di un'estrattore sempre in comunicazione con la pressione atmosferica, nel quale tende sempre a bilanciarsi. Ne è incapace quando questa comunicazione in qualche maniera viene a mancare o diventa poco efficiente, infatti lì si che si crea pressione, ma subito dopo inizia ad andare male perchè non estrae più.
Il terminale generoso funziona meglio sul lamellari perchè sfruttano di più l'inerzia dei gas, ma in quel caso non è una questione nè di pressione, nè di velocità, quanto di quantità. Muovono più volume costantemente, a cominciare dal carter pompa, che se ben settato di lamelle, incamera più gas a ogni regime e abbatte i limiti legati all'inerzia di un aspirazione a fase fissa. Infatti sui lamellari le espansioni dovrebbero essere di dimensioni più generose in generale e non solo sullo spillo, e avere angolazioni diverse in funzione dei volumi diversi e della tendenza a spalmare l'erogazione. Ovviamente pero' se parliamo di espansioni polivalenti, di questo si può non tenere conto.
Secondo me pero' se si vuole fare un'espansione polivalente è meglio partire dai motori a valvola. Ciò che su un motore a valvola è un buco, su un lamellare è facile che venga colmato, o dal motore stesso che lo spiana, o da un settaggio leggermente diverso di lamelle. Male che vada, se è piccola per lui, potrà avere un pelo meno coppia in mezzo e più votata agli alti, ma 99 su 100 che andrà bene perchè la riprende con il vantaggio che ha sull' erogazione. Al contrario, un'espansione buona su un lamellare, potrebbe nascondere brutte sorprese su un motore a valvola e a quel punto bisogna ripartire da zero.
Mi permetto di fare un'osservazione. La possibilità di costruire una marmitta sul motore e non - al contrario - dover adattare il motore alla marmitta, non è una trovata tecnologica di oggi, ma anzi il requisito base che da sempre fa della marmitta artigianale un prodotto superiore alla media, in quanto progettato su misura e in base alle caratteristiche del motore.
Ovviamente il mio discorso vale se è di questo aspetto che parliamo, altrimenti sarei curioso di capire nello specifico cosa faccia questo software oggi, che finora non ha potuto/saputo fare chi costruisce espansioni.