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Discussione: L'emiliana...vbb1t 1960....il restauro...

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  1. #1
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    Re: L'emiliana...vbb1t 1960....il restauro...

    Citazione Originariamente Scritto da lucag63 Visualizza Messaggio
    io avevo pensato ad un fil di ferro..passato intorno alla testa..e tirato con una pinza grip..
    Ciao, Luca per quanto riguarda il mitico attrezzo è una cosa assolutamente facile da fare, il difficile è trovare un vecchio raggio da ruota da motorino...........
    Un mio amico che ha avuto una officina Piaggio per 60 anni faceva cosi: preso un raggio rotto, gli spianava una parte col martello praticamente come la lama di uno scalpello, affilava questa punta e al centro praticava un gola come quella del piede di porco e con questo poi sacramentando lavorando sotto la testa del chiodo lo estraeva....
    Francesco

  2. #2
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    Re: L'emiliana...vbb1t 1960....il restauro...

    Citazione Originariamente Scritto da franzpero Visualizza Messaggio
    Ciao, Luca per quanto riguarda il mitico attrezzo è una cosa assolutamente facile da fare, il difficile è trovare un vecchio raggio da ruota da motorino...........
    Un mio amico che ha avuto una officina Piaggio per 60 anni faceva cosi: preso un raggio rotto, gli spianava una parte col martello praticamente come la lama di uno scalpello, affilava questa punta e al centro praticava un gola come quella del piede di porco e con questo poi sacramentando lavorando sotto la testa del chiodo lo estraeva....
    Francesco
    ciao Francesco..grazie per la dritta..[emoji106]
    Luca

  3. #3
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    Re: L'emiliana...vbb1t 1960....il restauro...

    lo sa che quando posso sono sempre a disposizione, pensa che me ne aveva fatto un di quei levaperni ma ho fatto l'errore di prestarlo....
    Ciao, Francesco

  4. #4
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    Re: L'emiliana...vbb1t 1960....il restauro...

    Bravissimo Luca, hai operato bene.

    Per il pedale, è molto ovalizzato?
    Se è proprio malmesso, si può sostituire, ma non montare quelle brutte repro.

    Per la sede del tubo di sterzo, è normale.

    Cerca di mantenere la ralla originale, se non eccessivamente incisa. I ricambi che si trovano sono perlopiù scadenti. Cerca solo di capire perché non resta nella sua sede.

    Citazione Originariamente Scritto da franzpero Visualizza Messaggio
    Ciao, Luca per quanto riguarda il mitico attrezzo è una cosa assolutamente facile da fare, il difficile è trovare un vecchio raggio da ruota da motorino...........
    Un mio amico che ha avuto una officina Piaggio per 60 anni faceva cosi: preso un raggio rotto, gli spianava una parte col martello praticamente come la lama di uno scalpello, affilava questa punta e al centro praticava un gola come quella del piede di porco e con questo poi sacramentando lavorando sotto la testa del chiodo lo estraeva....
    Francesco
    Anch'io uso un espediente molto simile con molti chiodi intrappolati o per aiutare viti sfilettate a ritrovare la via del filetto; mi capita spesso lavorando sui telai e sui mobili delle vecchie radio a valvole.
    Nel caso del pedale, non mi è mai capitato se non con pedane da sostituire, ma si potrebbe tentare, con la prudenza dovuta nel preservare il pedale.

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  5. #5
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    Re: L'emiliana...vbb1t 1960....il restauro...

    Il punto è che se il chiodo è molto ossidato, il raggio schiacciato non riesce a fare nulla perchè si piega.
    Io una volta ho provato a sacrificare un cacciavite a taglio, piegando la punta a 90° in modo da realizzare una sorta di attrezzo, ma funzionava solo se il chiodo era poco ossidato o solamente sporco.
    E' pur vero che come basta una leva e un punto d'appoggio e si può sollevare il mondo, ma servono entrambe le cose e, nel caso del pedale, il punto d'appoggio è scarso.
    P.s.: per il bloccasterzo, trovando una chiave che entri, si può cercare di recuperarlo.
    In home ci dev'essere una guida, se non ricordo male.
    Ultima modifica di senatore; 02-04-17 alle 11:48
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  6. #6
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    Re: L'emiliana...vbb1t 1960....il restauro...

    Citazione Originariamente Scritto da Marben Visualizza Messaggio
    Bravissimo Luca, hai operato bene.

    Per il pedale, è molto ovalizzato?
    Se è proprio malmesso, si può sostituire, ma non montare quelle brutte repro.

    Per la sede del tubo di sterzo, è normale.

    Cerca di mantenere la ralla originale, se non eccessivamente incisa. I ricambi che si trovano sono perlopiù scadenti. Cerca solo di capire perché non resta nella sua sede.



    Anch'io uso un espediente molto simile con molti chiodi intrappolati o per aiutare viti sfilettate a ritrovare la via del filetto; mi capita spesso lavorando sui telai e sui mobili delle vecchie radio a valvole.
    Nel caso del pedale, non mi è mai capitato se non con pedane da sostituire, ma si potrebbe tentare, con la prudenza dovuta nel preservare il pedale.
    non è il pedale ovalizzato..è il perno consumato come si vede in foto..la ralla dovrebbe restare nella sua sede del telaio??è venuta via insieme alla forcella..[emoji33]
    Luca

  7. #7
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    Re: L'emiliana...vbb1t 1960....il restauro...

    Citazione Originariamente Scritto da lucag63 Visualizza Messaggio
    non è il pedale ovalizzato..è il perno consumato come si vede in foto..[emoji33]
    Piuttosto strano, solitamente è il pedale, in alluminio, a mostrare qualche segno d'usura (e già questo solo su Vespe particolarmente vissute).
    Dai una spazzolata alla parte di perno che non era in contatto col pedale, per valutare quanto sia usurato.

    Se è il perno ad essere ridotto nel diametro, l'unica soluzione è la sua sostituzione, ricostruendolo con precisione. La sua sostituzione non è del tutto banale, perché, come puoi immaginare, esso attraversa il tunnel per la sua larghezza ed è saldato sull'altro lato.

    Comunque se il gioco equivalesse allo scalino, avresti un enorme gioco. Il pedale è lo stesso della tua Sprint Veloce, puoi fare un paio di misure, pur tenendo conto dello spessore della vernice, e farti un'idea.
    Di certo sul perno c'è molta sporcizia consolidata che può in una certa misura falsare la percezione visiva.



    Citazione Originariamente Scritto da lucag63 Visualizza Messaggio
    la ralla dovrebbe restare nella sua sede del telaio??è venuta via insieme alla forcella..[emoji33]
    Sì, la ralla deve restare solidale al telaio. In queste Vespe, proprio per la differente impostazione che tu stesso hai notato, non c'è il tubolare a fare da sede al tubo di sterzo, come dalla GL in poi; così da ralla ha un colletto poco più grande del foro interno, ed è questo a fare interferenza sul telaio. Come sai, invece, sui telai di nuova impostazione, fu adottata la ralla senza colletto, per le quali è il diametro esterno a fare interferenza con apposita sede sul telaio.
    Fino a qualche anno fa, la ralle tipo VBB non erano riprodotte, poi arrivarono delle riproduzioni di cattiva qualità. Non so se oggi ci sia di meglio, ma se la tua nella parte interna è ben messa, conservala senza timore di sbagliare.
    Piuttosto assicurati che la sua sede sul telaio sia integra e non presenti crepe: di solito le ralle sono ben salde al loro posto, diversamente è meglio fare qualche controllo.

    Per il bloccasterzo, su quel tipo non è facile creare un duplicato.
    Ce ne sono altri, ugualmente adattabili a Vespe come la VBB, nei quali è più facile disassemblare l'impariglio (il cilindro elementare nel quale entra la chiave) e, in base all'altezza dei pistoncini, ricavare una chiave adatta.
    A tal proposito Areoib compose una guida assai chiara: http://old.vesparesources.com/conten...a-senza-chiavi

    Anche per il tuo è tecnicamente fattibile, ma più complesso, giacché sarebbe necessario togliere una spinetta piantata nell'impariglio, con il duplice scopo di trattenerlo e di limitarne la rotazione a circa 45°. Rimossa la spina, occorrerà, poi, solleticare i cilindretti uno ad uno (sono quattro) ed al contempo tentare costantemente una rotazione come se stessimo usando una vera chiave.
    Infatti è necessario fare in modo che i pistoncini si pareggino con l'impariglio affinché questo ruoti e, privato della spina, possa anche uscite.
    Spiegarlo non è facilissimo, ma la teoria è abbastanza semplice, piuttosto la pratica lo è un po' meno rispetto, per esempio, ai bloccasterzi Neiman.
    Qui c'è un vantaggio: il bloccasterzo si può liberare senza forzarlo e ci si può lavorare con calma senza compromettere nulla.

    Cosa farei nel tuo caso? Prima tentare la fortuna. La sezione della chiave di queste serrature è abbastanza simile a quelle dei cilindri universali domestici e, nella vita di tutti i giorni, è facile imbattersi in chiavi simili.
    La cosa ti farà sorridere, ma ti invito proprio a provare varie chiavi, di porte come di armadietti metallici, cassettiere, lucchetti, ecc., per vedere se riesci a ruotare la serratura. Qualora avessi questo colpo di fortuna, potrai misurare accuratamente la dentatura della chiave e riproporla su uno sbozzato, a costo di fare qualche tentativo. A tal proposito, la chiave vergine Silca adatta è con ogni probabilità la UL060 (qualcuno invece ha usato la MH4R, che tuttavia nel bloccasterzo originale della mia VNB5 non entrava).
    Visto che puoi lavorarci con calma senza correre, penso valga la pena tentare. Solo in un secondo momento si potrebbe tentare lo smontaggio, per evitare di montare quelle brutte riproduzioni indiane Nisha che si riconoscono a metri di distanza e men che meno per cedere a certi prezzi da usura visti per serrature dell'epoca.
    Concludo osservando che il bloccasterzo è stato forzato, come si nota bene dalla paletta piegata, ma raddrizzarla non sarà difficile, a patto di prestare la massima attenzione ai lamierini che la tengono incernierata e che sono cianfrinati sul corpo della serratura.

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