Originariamente Scritto da
Marben
In Lombardia, sulla carta, per circolare occorre l'iscrizione ad un Registro Storico, e non uno qualsiasi, ma uno di quelli riconosciuti dal Codice della Strada (Art. 60, comma 4) ed altri enti che operano secondo le prescrizioni FIVA. Ora, questa formula mi pare un po' vaga e si presta a tante interpretazioni.
Tuttavia la FIVS non appare certo fra i "partner" della FIVA, ed anzi mi pare che sia una realtà molto lontana da quei circuiti, quindi mi chiedo se l'iscrizione FIVS abbia un qualche valore ai fini della normativa regionale. Direi di no.
Riferimenti:
- Normativa sul sito della Regione:
http://www.regione.lombardia.it/wps/...r-qualita-aria
- Partner Italiani della FIVA:
http://www.fiva.org/?page_id=1329
- Articolo 60 CdS:
http://www.aci.it/i-servizi/normativ...ionistico.html
Sopra ho premesso "sulla carta", perché in anni di chilometri in Lombardia, la domenica e nei giorni feriali, in gruppo e da solo, mai sono stato fermato per un controllo e mai ho visto un controllo mirato per la questione dei blocchi agli Euro0.
Tuttavia la legge resta legge e la trasgressione implica ovvie responsabilità.
Detto questo, mi risulta ci sia sempre l'opzione del Certificato di Rilevanza Storica rilasciato dall'ASI, che peraltro è meno oneroso (20€ più il necessario tesseramento dell'intestatario richiedente) e che non è così restrittivo, ovvero non richiede la totale originalità del mezzo.
A quanto so, vale ai fini della deroga ai blocchi alla circolazione tanto quanto il più severo Certificato di Identità.
Ti consiglio di chiedere conferma ad un Club ASI della tua zona e, eventualmente, all'ASI stessa. Magari qualcuno saprà essere più preciso anche fra gli utenti del forum.
Io ho conseguito, per la mia Dyane 6, proprio l'Attestato di Storicità, utile anche ai fini delle agevolazioni assicurative. Tuttavia non sono mai stato fermato e non ho pertanto ricevuto alcuna contestazione in merito.
Quanto ai colori "extra serie" (definiamoli così), ma originali, perché siano riconosciuti (al di là di quanto dica Piaggio), è opportuno documentare e, per i colori che citi, qui e altrove si è raccolta sufficiente documentazione.
Non per questo si può proporre come originale un colore di fantasia nell'ipotesi, estremizzando, "che due o tre siano nate così".
Il che significa, e mi pare sacrosanto, che si debba dimostrare l'effettiva originalità di una tinta su un determinato modello.
Se la finalità di un registro storico è certificare l'effettiva originalità di un mezzo, è giusto che lo faccia. Se poi, come spesso accade, non lo fa, che sia per mancanza di preparazione o per gli inevitabili limiti della procedura, questo non deve giustificare un ulteriore allargamento delle maglie.
Piuttosto me la prenderei con la Regione, che ritiene di discriminare il parco circolante in base ai criteri di un Registro Storico, che di tutto dovrebbe occuparsi, tranne che di emissioni nocive.