
Originariamente Scritto da
poeta
allora.... dove eravamo rimasti? Ah! Già gli ammortizzatori...
prendiamo una bara filettata del 10 e comprimiamo la molla fin quando le spire "quasi" non si toccano e fermiamoci quindi nel punto che precede il toccarsi delle spire della molla, ora allestiamo fodero ed idraulica dell'ammo ant con "gommino originale" e comprimiamo l'idraulica con la calotta superiore avvitata fino in fondo (sull'ant la mola di solito è cedevole e quindi dovete avvitare tutta la cupola e magari anchre spessorare con qualche rondellona), noteremo che l'ammortizzatore nella sua massima compressione ha tra il punto più basso e quello più alto dell'alloggiamento molla uno SPAZIO INFERIORE alla lunghezza della molla compressa, significa che...
in massima comprressione le spire della molla andranno a battuta prima che il TAMPONE DI FINE CORSA intervenga, ora è vero che le spire che toccano sono solo quelle più fitte (parte bassa) e che se per assurdo caricassimo ancora la mola a chiudere per bene tutte le spire il TAMPONE a quel punto farebbe il suo lavoro, ma.... a noi IMPORTA CHE NESSUNA SPIRA VADA A BATTUTA CON UN'ALTRA e questo e solo questo toglierà il classico "STOCK!" a fine battuta. che non è dovuto alla chiusura di TUTTE LE MOLLE, ma bensì è sufficiente che ne urti anche UNA SOLA con la sovrastante!
Quindi tagliamo un altro TAMPONE aggiungendolo al precedente , ottenendo cos' la GIUSTAALTEZZA DI TAMPONE, questo far' si che la molla comprimendosi non dia la possibilit' alle spire di urtarsi e se anche lo facessero la cosa sarebbe perlomeno accompagnata e frenata meglio, oviamente l-escursione dell-affondo dell-ammo ant diminuisce, ma e- comunque una buona escursione....e non batte e rimane sollevato un pelino... chiudiamo ed amen, va- solo provato sullaVespa ora!!!