Originariamente Scritto da
Marben
Vediamo un po' la situazione muovendo da una evidenza.
Questa evidenza è che Piaggio abbia sentito la necessità di cambiare il sistema di spegnimento con l'introduzione dell'accensione elettronica, su qualsiasi modello: sulle prime Rally col grosso bottone sotto al gancio portaborse; dall'ET3 e sulle ultime Rally adottando la chiave di contatto.
Perché? Vedendo il funzionamento dell'accensione Ducati, sappiamo che lo spegnimento avviene chiudendo a massa la bobina di alimentazione, quella cui fa capo il cavo verde; con la Femsatronic la soluzione è analoga, mettendo a massa il cavo rosso.
Nella Ducati, la bobina di alimentazione, in normali condizioni di funzionamento, ha ai suoi capi una tensione piuttosto elevata, che supera i 200V AC. Viene facile intuire che il piccolo contatto di massa sul devioluci può essere inadatto a tensioni così elevante, e che Piaggio abbia prudenzialmente scelto dispositivi diversamente dimensionati.
Nel caso della Rally 200 primo tipo, si tratta comunque di un pulsante: questo farebbe pensare che non è necessaria una stabilità del contatto di massa, ma il fatto che poi sia stata adottata esclusivamente la chiave farebbe ipotizzare che, in un secondo momento, si sia preferito avere un contatto stabilmente chiuso. In realtà ritengo più verosimile che si sia scelto di adottare la chiave in quanto soluzione più raffinata, dovendo necessariamente abbandonare il bottoncino nel devioluci.
In linea di massima, penso sia preferibile avere un pulsante o un interruttore adeguatamente dimensionato ed isolato: con oltre 200V il rischio di avere qualche arco nel devioluci dovrebbe essere significativamente maggiore, rispetto all'accensione a puntine, che alimenta la bobina con una tensione più bassa.
Allego uno schema, spero attendibile, della centralina Ducati:
Schema_Centralina.png.5c49028e1f0509b3ca2b8aa7de95c2a5.png
Pare che il circuito si avvalga di due diodi ed un SCR... Per quel poco che ne so, niente di così delicato...