Proprio ieri sera riflettevo, ero molto amareggiato.
Poi ho pensato ad un busto esposto in un grande salone di una importante società...
Sin dal 1976 chiedevo a mio padre chi fosse, e lui abbozzava qualche ricordo, poi chiedeva a qualcuno dei vecchi ... ed attendo ancora la risposta.
Quel busto, in quel salone, nonostante varie ristrutturazioni, è ancora lì messo in un posto meno visibile, tanto che le signore delle pulizie lo spolverano raramente ed una coltre di indifferenza si è adagiata sul busto dello sconosciuto.
Ogni volta che percorro la strada dove è la stele in ricordo della strage di Capaci, mi fermo in quelle piazzola di sosta anche di notte, di notte l'aria è fresca e la pelle d'oca si sente di più, così come le lacrime che riempiono gli occhi e l'onore che si prova nell'avere avuto dei connazionali come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Quel gesto offensivo non ha fatto altro che riportare alla memoria (per chi se ne fosse dimenticato) i valori per i quali hanno vissuto e sono morti i Servitori dello Stato; il disvalore dell'offesa, della deturpazione di un busto statico, ci fa essere coscienti del fatto che quei VALORI non sono morti, non moriranno MAI e possono solo essere alimentati, anche da gesti offensivi.
Chissà quanti genitori hanno avuto il privilegio di raccontare ai propri figli il perché di quella stele, il perché di quel busto, il perché del gesto di qualche poveraccio ........ ed il perché nessuno dimenticherà MAI chi è il Signore rappresentato da quel busto.
Viva l'ITALIA!!!