S e è un buon prezzo e il modello ti piace prendilo. E' un marchio nobile, dal passato sportivo, per il quale stravedono nel nord europa anche personalizzazioni di motore e carrozzeria aftermarket.
E' rara ma comunque affidabile (il motore rappresenta la fine di un percorso evolutivo di almeno anni) e il modello era commercializzato e pensato come il top di gamma dell'epoca, a combattere con il meglio giapponese e tedesco (BMW) . Ne approfitto per raccontatre un aneddoto circa la Laverda, non so se sia vero, ma mi piace credere che lo sia. Quando uscì la Honda Four fu uno shock per tutti gli altri costruttori ( si era mai vista una moto del genere ad un prezzo umano, c'erano le MV ma quelle di cilindrata grossa avevano prezzi extratrrestri ed erano moto per pochi. La SF 750 bicilindrica era un ottima moto, forse la migliore europea, correva e vinceva in endurance e vendeva anche molto, ma la Laverda era sempre un piccola casa ed era necessario affrontare il nuovo pericolo giallo. Così venne elaborata una strategia di marketing "particolare": al primo tagliando venivano montate gratuitamente asse a camme, pistoni e carburatori dell'SFC che correva in endurance, in accordo i proprietari scelti oculataemnte tra gli smanettoni di ogni provincia, con l'intesa che garellassero con le giapponesi e dessero loro la paga tutte le volte ne averssero avuta l'occasione. Non so dire se tale politica pagò, ma è vero che ricordo le grandi Laverda fino alla metà degli anni '80 e poi le piccole Lz 2T motorizzate Zundapp, che furono sempre moto di "classe" e di sostanza, perchè la laverda non scese mai a compromessi con materiali e componentistica che era il vero disastro delle moto italiane dell'epoca (vedi Guzzi serie piccola).
Un saluto
mario