Quarta puntata:
Detto questo, passiamo alle impressioni di guida:
per me è un peccato che la piaggio abbia smesso di produrre il motore 180, perché ha un suo senso, sia rispetto al 150, che rispetto al 200: rispetto al 150 perché la guida del 180 è più vicina al 200: è un motore fluido, coppioso, potresti inserire la quarta nei primi 100 metri e non cambiarla più, non richiede mai di scalare marcia, riprende sempre, al contrario del 150, che sembra sempre un po’ “impiccato”, per contro, rispetto al 200 rally non vibra e consuma pochissimo; ecco, mi sono più volte domandato se è possibile che il passaggio da un pistone 63 e qualcosa(180 rally) ad un pistone 66 e qualcosa (200 rally) porti tutta questa differenza in fatto di vibrazioni; la differenza c’è ed è enorme: uno dei più grossi difetti del mio 200 rally è rappresentato dalle enormi vibrazioni che questo motore è in grado di produrre, oltre che dal consumo, veramente sproporzionato rispetto alle prestazioni ottenute….ricapitolando, per me, vista l’architettura complessiva del motore, ed in particolare del gruppo termico, il 180 è un motore globalmente più riuscito del 200; le differenze prestazionali col 150 ci sono, se non in termini di prestazioni pure, dal punto di vista del comfort, mentre, rispetto al 200, mantiene vibrazioni e consumi del 150; il motore è il solito motore vespa: indifferente al fatto che ci stai girando al minimo o lo stai tenendo da tre ore al massimo, gira sempre regolare: è un po’ rumoroso di cuscinetto di banco lato volano, ma ho visto che è una caratteristica in comune col 200 rally, anche se mi riservo l’eccezione di provare se questa rumorosità sia dovuta all’olio da me usato, come sembra; passando ai numeri, la mia romina ha viaggiato a fianco al p200e di un mio amico, del tutto originale, alla stessa velocità max,, quindi sembra che, a parte lo spunto, e l’accelerazione in genere, superiore nel 200, un 180 ben messo a punto come il mio possa spuntare la stessa velocità max, cioè sui 108 kmh. E vi dirò che, a dispetto della rapportatura, sostanzialmente più corta nel 180 rally, poiché monta una primaria di 22/67 in luogo della 23/65 del 200 rally, a parità di rapporti cambio, alla velocità max ci arriva sempre in “souplesse” cioè non dà la sensazione di avere la quarta marcia corta, e questo penso sia imputabile alla particolare conformazione della marmitta del 180 rally, che è una sorta di mini-espansione e non fa da tappo agli alti come il padellino……
infine, ulteriore differenza col 200, sembra un motore veramente poco compresso: sia al momento dell’avvio, perché si accende con uno sforzo minimo, forse addirittura inferiore a quello occorrente per avviare il 150….sia una volta acceso, perché è così “pastoso”nell’erogazione che si può provare a partire in quarta, insomma posso sinceramente affermare, senza ombra di dubbio, che il 180 rally è una delle vespe più piacevoli da usare quotidianamente nel traffico cittadino odierno, appunto perché consente di ridurre al minimo l’uso del cambio…..