Metodo 1: bruciare la marmitta

E' il più semplice e il più sicuro.
senza troppi complimenti, si accende un falò. Legare con filo di ferro la
marmitta; quando c'è un po' di brace, si mette la marmitta nel fuoco e si fa
bruciare ben bene. Bruciando, dalla marmitta intasata fuoriesce un fumo denso accompagnato da fiamme (la morchia grassa brucia).
Bisogna lasciar bruciare la marmitta finché non esce più fumo, muovendola
ogni tanto (grazie ai fili di ferro) e, con un martello di legno, bisogna colpirla
delicatamente (attenzione: il metallo rovente è più debole) in una zona
robusta. Nel caso di una siluro, io di solito la batto dalla parte opposta dello
scarico, dove c'è il perno di fissaggio. Martellandola, si staccano i crostoni
inceneriti.
Una volta raffreddata, si soffia con un compressore, quindi occorre lavarla. Io solitamente uso una soluzione di soda caustica, eventualmente va bene anche un buono sgrassatore: acqua calda, due o tre cicli, e poi di nuovo compressore. Il grosso è fatto.

Metodo 2: soda caustica
questo sistema è molto pericoloso per chi non è avvezzo a maneggiare
sostanze chimiche pericolose.
Raccomando caldamente di cautelarsi a dovere prima di procedere: una buona
conoscenza è fondamentale per lavorare in sicurezza.
Indispensabili: guanti di gomma al gomito - stivali di gomma - occhiali di
protezione - mascherina
Procedimento: si mette la soda caustica all'interno della marmitta, qualche
cucchiaiata (tenete presente che ogni cucchiaiata sono circa 20 grammi),
quindi si versa all'interno acqua in ebollizione.
Bisogna ovviamente fissare la marmitta ad un supporto, sia perché la
temperatura sarà elevata, sia perché la soluzione non va fatta uscire
immediatamente. ESTREMA ATTENZIONE AGLI SCHIZZI: la soda reagisce
violentemente con l'acqua, spruzzando vapore e acqua.
Dopo qualche minuto, con attenzione, si agita la marmitta dopo averne chiuso
le estremità, quindi si rovescia il brodo e si ripete l'operazione.
A fine lavoro, è utile un'operazione di ingrassaggio: una sciacquatura col
gasolio è perfetta.
Metodo 3: col cannello
E' un'operazione simile alla bruciatura standard, ma più efficace.
Dopo aver fissato la marmitta, si indirizza all'interno il getto caldo di un
cannello ossiacetilenico (mi raccomando, non troppo caldo sennò si buca la
marmitta....) bruciando così la morchia e scaldando la lamiera. Quando è bella
calda, si chiude il rubinetto dell'acetilene soffiando solo ossigeno, così si libera
fuori tutta l'incrostazione carboniosa.
Attenzione alla mole devastante di fuliggine che ne deriva...
A questo punto, la marmitta è pronta per essere sabbiata e riverniciata (se
volete), oppure montata.