Il problema è complesso, e la differenza nel mondo Vespa (con poche similitudini in tutto il mondo dei mezzi d'epoca) la fa la grande richiesta da parte del mercato.
La Vespa piace a moltissimi, fa gola per la semplicità di utilizzo e la buona affidabilità; così è ricercata anche da chi ha minime cognizioni in fatto di meccanica, soggetti che, peraltro, non sporcandosi le mani hanno contribuito a creare il business del "restauro per rivendere". Non che voglia fare una colpa a costoro, però è un dato di fatto che questo abbia tormentato seriamente il mercato, riempiendolo di mezzi costosissimi ma restaurati in maniera molto approssimativa, comprati a peso d'oro da un gran numero di sprovveduti. Tali sono.
In un discorso di questo tipo, diventa difficile dire quale prezzo sia 'giusto' e quale 'sbagliato', perché nel mercato la quotazione risulta ovviamente dal bilancio fra domanda ed offerta.
Però... Però ritengo che nel mondo degli appassionati debba esistere un'etica e sia doveroso essere onesti, nel nostro stesso interesse.
Io non me la sento di assecondare certe richieste folli, e non parlo solo di mezzi completi, ma anche di ricambi. Occorre pazienza. E se tutti maturassero una simile coscienza, forse riusciremmo ad una dimensione più umana questa passione.
Sul fatto poi di dover rientrare ad ogni costo delle spese... Beh, perdonatemi, ma è una stupidaggine. Giustifica una sorta di "catena di Sant'Antonio", a quel punto valida anche per truffe ed incauti acquisti.
Se io spendo cinquemila euro per restaurare una semplice Special, non per questo sono autorizzato a chiederne seimila qualora volessi venderla.
Del resto, tralasciando mezzi di prestigio, restaurare una PK può costare anche più che restaurare - che so - una Sprint. Ora, se io vendessi una PK alla quotazione presunta (sottolineo, presunta) di una Sprint, mi dareste dell'idiota e dovrei anche darvi ragione.
Stesso discorso per incauti acquisti. Il web è pieno di storie del genere, di Vespe stapagate che poi si rivelano dei blocchi di ruggine stuccata, o di miscugli improbabili di pezzi. E molti poi, delusi, pensano di rivendere. Capisco l'orgoglio, ma dover rientrare dei costi... ad ogni costo non mi sembra giustificabile.
Quello che posso dire è che c'è una gran varietà di costi e bisogna avere pazienza e cercare...
C'è chi spende 1200€ per un lavoro mediocre e chi ne spende 300 per uno egregio. Al di là delle variabili geografiche, ho visto coi miei occhi Vespe verniciate in maniera eccellente a prezzi popolari (altri che scrivono qui possono confermarlo) per cui non parliamo di fiabe. Idem per i ricambi. A portar via una scatola di minuterie da certi orefici, si fa in fretta a sborsare 800€. E gli stessi articoli da altri si comprano per meno della metà.
Se poi ci si arrangia un po' i prezzi diminuiscono. Capisco che per tempo, voglia e capacità non tutti vogliano occuparsi in larga parte di un restauro, e magari si affidano a professioni assai costosi. Ci può stare anche quello, ma come dicevo non vedo perché questo debba inficiare il valore del mezzo.
Io ho una VNB5 che ho restaurato integralmente, con lavori anche piuttosto invasivi; per me, così com'è, è una Vespa piacevolissima da usare, ma assai diffusa e il giusto valore non dovrebbe superare i 3000€. Ma tanto di venderla non ci penso proprio, perché ha un valore affettivo e se questo è autentico... non c'è soldo che possa pagarlo.
Comunque la vendessi, anche a 3000€, ci guadagnerei; di contro, ho da poco terminato, con mio padre, il restauro di una Citroen Dyane. Costo a fine lavori, comprensivo di acquisto, poco più di 6000€. Ritengo che la vettura, pur restaurata con scrupolo, valga molto meno... E me ne faccio una ragione, non l'ho comprata e restaurata per rivenderla, perché penso che si tratterebbe di un'operazione del tutto fallimentare.