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Sono parzialmente d'accordo ma non del tutto con l'articolo che Davide ci ha riportato.
Mi baso principalmente su un paio di osservazioni:
1) il prezzo del barile viene determinato non dal costo di estrazione ma dai futures sui contratti: i Maragià aprono il giornale e decidono il prezzo del petrolio in base a ciò che il mercato finanziario scommette;
Mi duole contraddirti, ma il prezzo non lo fanno i produttori. Essi possono solo, con molti limiti, pilotarlo leggermente intervenendo sulle quote di produzione (offerta) o alimentando speculazioni (domanda).
Il petrolio, economicamente parlando, è una commodity e come tale risponde alla legge della domanda/offerta. Solo intervenendo su questi fattori si può modificarne il prezzo. Di sicuro non possono essere i "Maragià" a farlo. Infatti adesso si stanno mangiando le mani perchè non possono fare praticamente nulla per frenare il crollo dei prezzi.

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2) è vero che già in passato si parlava di lento esaurimento delle scorte, e poi si sono trovati nuovi giacimenti, ma è anche vero che tutto è limitato su questa terra e, prima o poi, finirà. Più giacimenti si scoprono e meno ce ne saranno da scoprire.
Il tuo ragionamento è semplicistico, perchè non tiene in considerazione lo sviluppo tecnologico: parecchi giacimenti considerati esauriti vengono riattivati perchè le nuove tecnologie permettono di estrarre ciò che fino a poco tempo fa era inestraibile. E' vero che il petrolio non è illimitato, ma è anche vero che nessuno sa quanto ce ne sia. Di sicuro ce ne è davvero tanto. Il petrolio, nella realtà, non finirà mai, semplicemente sarà sempre più costoso da estrarre. I costi di estrazione sempre maggiori renderanno convenienti le tecnologie finalizzate ad ottimizzarne l'uso o a sostituirlo, finchè semplicemente sarà antieconomico utilizzarlo come oggi, quindi l'estrazione subirà un declino ben prima che il petrolio finisca.
L'argomento del ciclo di estrazione è abbastanza complesso, non pensiamo che funzioni come un barile che si esaurisce toccando con il sifone il fondo, perchè non è così.

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3) si, più della metà della nostra terra è inesplorata (basti pensare agli oceani), ma io non avrei fretta di essere "l'Ultimo ad essere stato il primo a vedere o scoprire qualcosa" per limitatezza delle novità... (citazione da Jostein Gaarder: Maja 1999)
Scusate se sono macabro, ma il carro funebre che porterà l'ultimo di noi al cimitero, avrà un motore a scoppio, ne sono sicuro. Questi discorsi si fanno dal primo decennio del ventesimo secolo. Sono passati cent'anni...

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4) e poi è certo che i messaggi che ci pervengono dai media sono manipolati e tesi a dirottare l'opinione pubblica dai ben più gravi problemi del quotidiano, ma la stessa opinione pubblica non vuole, se non vogliamo credere che non riesca più, capire anche la manifestazione più palese di insulto al "normale" intelletto....
Su questo ti do ragione. L'ignoranza sta lentamente scemando e la gente, grazie alla migliore istruzione ed ai canali informativi alternativi (dialogo planetario tra persone di ogni dove ed internet libero) comicia ad acquisire coscienza sulla vera realtà ed a consolidare pensieri e posizioni più mature e consapevoli

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5) il problema non credo sia la crisi petrolifera o il petrolio, ma piuttosto arrivare ad una definizione di sviluppo sostenibile non solo inteso nel senso più ecologista del termine, ma anche solo di traffico e congestione delle nostre vite...... Servizi pubblici sicuri, efficenti e "sotterranei" libererebbero le nostre amate città restituendoci parte del nostro territorio. Chi ha visto e ricorda "Il belpaese"? Riprendiamoci i nostri spazi.
Ah come mi piacerebbe una cosa del genere. Deve però cambiare il modo di pensare, partendo dalla politica, attraverso il sistema economico planetario, per arrivare alla coscienza individuale. Hai detto niente...

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6) la speculazione più grande sull'oro è legata all'abbandono del golden standard, ovvero del vincolo per le banche centrali di avere depositato un quantitativo di oro a garanzia della circolazione monetaria: svincolando le valute dall'oro, la carta è rimasta carta e il metallo è divenuto sempre più prezioso, in quanto merce di scambio slegata dalle economie dei singoli paesi del mondo...
E meno male che ci siamo scollati da questo demenziale meccanismo.
Il denaro deve essere legato alla reale ricchezza, che a propria volta dovrebbe essere basata sul patrimonio.
Una delle poche cose buone che dice Grillo è che l'oro ha valore solo se usato da odontotecnici o da artigiani orafi.
Esiste solo un'economia giusta: l'economia patrimoniale.
Io dispongo dell'equivalente in denaro come misura di ciò che possiedo e della ricchezza che sono in grado di BARATTARE con gli altri che godono dei miei servigi o dei miei beni e che a loro volta sono in grado di dare in cambio altri servigi e beni a me o ad altri con i quali, direttamente o indirettamente, ho rapporti io stesso.
Il resto è virtuale, non esiste, è fuffa, fiction.