Estate 1979, campeggio selvaggio nel Parco Nazionale d'abruzzo, ogni giorno Scucca con la sua PX 125 blu senza frecce si inerpicava per un sentiero da trial e tornava al campo con una grossa catasta di legna da ardere caricata sul pianale.
Sempre in quegli anni Pallesecche, con l'unico ausilio di un martello ed un cacciavite spuntato, smontava tutto il suo TS 125 sul prato del parco dietro casa, spargeva i pezzi nell'erba, rimontava tutto, ripartiva lasciando dietro di se un mucchietto di dadi rondelle e pezzi vari d'avanzo, senza la frizione, con il filo del gas passato dal buco del rubinetto da azionare "a ginocchio".
Le Vespe di allora erano tetragone ad ogni maltrattamento, non si fermavano mai.