Obsoletizzazione programmata.
La fine dell'ultima vera Vespa sta tutta in questo termine.

Il prodotto deve avere una fine perchè altrimenti non si giustifica uno stabilimento di produzione.

Gli scooter modeni non devono soddisfare un bisogno di spostamento da A a B e basta come era ai tempi della Vespa.
Ora ogni segmento di mercato, ogni stile di vita acquista un prodotto per integrarsi, per rendersi visibili, per status, per moda, per differenziarsi, per, per, per.
Ogni stile di vita ha il suo motivo principale. Che il veicolo si muova è secondario, non più principale.

Prodotti immortali, pressoche perfetti, come la Vespa, la 2CV, la Mini, il Maggiolino e tanti altri ancora, non possono essere prodotti più perchè non sono "obsoletizzabili".

In Piaggio si son fatti i conti e hanno preferito perdere quei 10000 utenti anno che si rivolgevano al prodotto PX perchè avranno pensato che pur convertendone un 10% ai prodotti frull "usa e rientra", l'altro 90% non lo avrebbe convertio mai e allora tanto valega . . . "mandarci a cagare".

Solo un azienda con radici produttive in un paese del terzo mondo (con tutti i distinguo possibili, perchè l'India è tutto e il contrario di tutto) può permettersi di mettere sul mercato ancora prodotti come una volta, fatti per durare che non devono, per ora, sottostare ad una legge dell'obsoletizzazione programmata.


Fatevene una ragione. Se volete usare le marce al manubrio, frenare con il piede destro e avere sotto il culo un motore a sbalzo . . . insomma se volete ancora una Vespa . . . non vi resta che LML.

E meno male!!!

La Piaggio non tornerà indietro se non con edizioni speciali con politiche di prestigio e volutamente over price, ovvero più costosi appositamente.

Non vi fate sangue acido inutilmente. Godetevi le vecchie vespe e buttate il sale girando le spalle a questa Piaggio.