Il mondo del web è così "fluido" che richiede una certa attenzione: mescolando il virtuale col reale senza definirne bene i rispettivi confini si possono avere conseguenze imprevedibili.
Se non aggiungo uno "spirito critico" a qulasiasi cosa leggo e ascolto sono portato a credere a qualsiasi cosa mi viene detta.
Se credo anche a ciò che mi viene detto di sbagliato divento involontario complice e partecipe di quell'errore.
Quando nego l'oggettività dell'errore che sto compiendo, dopo che mi è stato fatto notare, mi metto in una posizione molto grave: chi sbaglierà per causa mia potrà rivalersi contro di me perché avrà avuto danno da ciò che gli ho indicato.
In questa storia noto questo: un ragazzo che ha voluto avere ragione a prescindere da tutto (vedi ad esempio, tra i tanti, il "Non basta avere ragione bisogna anche appassionatamente difenderla..."). Non sapremo mai se delle cose che diceva ne era intimamente convinto oppure ha recitato bene una parte dove ha saputo mescolare oggettive castronerie con qualche elemento giusto per divertirsi a guardare quanti "allocchi" "abboccavano" alle sue teorie (ecco un limite tra il virtuale e il reale)...
Sta di fatto che, a detta degli esperti, da quello che ho capito, chi avrebbe seguito le sue teorie avrebbe rischiato problemi meccanici... o forse anche di farsi male...
Ho interpretato il bannaggio come un modo per "limitare i danni" da un punto di vista tecnico, e un "rispetta la maggioranza che non la pensa come te" da un punto di vista relazionale, proprio perchè VR non deve essere un palcoscenico strumentalizzato da chi non ne rispetta lo spirito e le finalità: condividere una passione e uno stile d'amicizia senza complessi di superiorità.
Chi non coglie tutte queste dimensioni è libero di non iscriversi e di non pubblicare messaggi!
P.S.: a fare la proporzione tra numero di utenti e numero di bannati... parla l'oggettività dei numeri...
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