Allora, la tua è una bella Gilera 175 gt, di metà produzione, quindi verosimilmente 1958; la moto è stata prodotta dal 1956 al 1960, anno in cui viene sostituita dalla giubileo 175;è una bella moto, che vale senz'altro la pena restaurare: anche se un restauro ben fatto, su queste moto, costa: tieni presente che il valore di un esemplare in ottime condizioni, è sui 6000 euro; il modello è abbastanza raro, e ha il motore abbastanza differente dalla coeva 175 Extra o Rossa Extra; queste ultime due avevano il motore derivato dal bicilindrico B300, quindi hanno primaria a catena duplex, frizione in bagno d'olio e dinamo dalla parte opposta: anche lo scarico gira dall'altra parte, ed è un modo per riconoscerle assieme all'uscita catena finale, che è dall'altro lato; il fatto che dei due 175 proprio quello della gt fosse più affidabile, mi viene da pensarlo poichè nel modello da regolarità utilizzarono proprio il motore della gt, che aveva invece frizione a secco e primaria ad ingranaggi;sulla extra la catena finale è a destra, mentre sulla gt è a sinistra;il serbatoio è identico a quello del gilera b300;esisteva pure una versione militare della 175 gt, come della b300;nella foto che hai postato posso notare come il manubrio sia stato cambiato con uno più sportivo, in origine è alto; la colorazione è proprio quella, cioè nera con le "guance" rosse: la sella è originale e poteva essere tutta nera, oppure con la "seduta" in rosso;i primi esemplari montano pure il famoso silenziatore in alluminio progettato dal compianto Ferruccio Gilera;se vuoi approfondire, su motociclismo d'epoca del 10/2007 c'è un servizio dedicato alla moto;
La cosa che vi voglio far notare è che una volta, pur essendo in tempi molto più poveri di oggi, non era un problema per un produttore realizzare basamenti anche profondamente diversi su modelli simili, magari alla ricerca della soluzione migliore.....e non è che non ci fossero allora le economie di scala: la gilera era molto moderna in questo: molti particolari erano comuni a diverse moto di varie cilindrate; di diverso c'era che l'imprenditore non era uno che aveva soldi e doveva investirli e farli fruttare al massimo;l'imprenditore era un appassionato di quello che produceva, come l'acquirente, disposto anche lui a fare qualche sacrificio in più per il suo prodotto, ed in tutto questo riusciva pure a guadagnarci alla grande...oggi non è più così, si vuole sempre il massimo col minimo e quindi anche se produci tappi di bottiglia se non hai una ventina di ville, yacht di miliardi intestati a società fasulle ed un conto alle bahamas non sei nessuno...meditate......