MrOizo, ritornando con la memoria ai miei studi unversitari, ricordo che ogni economista poneva l'accento su alcuni aspetti della teoria economica ai quali era evidentemente più sensibile, dando invece meno rilievo ad altri.
Il ragionamento di Marx ovviamente non fa una grinza, e del resto se così non fosse nessun imprenditore avrebbe utilità a fare impresa avvalendosi della collaborazione di lavoratori dipendenti....se lo fa, è perchè riesce a trarne un plusvalore.
Per molte aziende però negli ultimi anni la situazione è drasticamente peggiorata, prima con l'avvento di Cina ed altri LCC che hanno invaso i mercati con prodotti a prezzi inarrivabili per le imprese italiane, e poi con la recente durissima crisi enonomico/finanziaria.
Molte aziende che prima riuscivano a stare sul mercato, oggi sono in grosse difficoltà, molte hanno cessato l'attività ed altre hanno delocalizzato con enorme perdita di posti di lavoro in Italia.
Dico io: ma non si potrebbe spingere queste imprese a continuare a produrre in Italia, anche con una tassazione meno opprimente?
E' vero, ci sono i vincoli di bilancio, il debito pubblico...ma tra cassa integrazione e sussidi vari quanto stiamo spendendo?
E poi, si deve salvaguardare la dignità di tutti i lavoratori e gli imprenditori che fanno onestamente il loro lavoro e, ingiustamente, pagano il prezzo più alto di questa situazione.
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