Allora . . .

facciamo un sunto di questo post per chi arriva adesso e al solito spara la sua senza aver, ovviamente, letto tutto da principio.
Lo facciamo anche per quei pigri markettari (ciao belli

) che si devono leggere tutto e poi siccome devono fare una sintesi al padrone del vapore si incasinano e mandano i motori in Nuiva Zelanda e gli arrivavo i telai congelati in Antartide di un vecchio container di vespa U andato perso nei mari.
Allora . . .
E' stato avvistato un terzetto composto da 2 frullatori e un PX con la scritta 180 sul cofano. Nessuna foto a testimoniare il fatto.
Nemmeno pesantemente ritoccata come nei casi più famosi di avvistamenti di UFO.
Come per gli avvistamenti di UFO, ognuno ha detto la sua, ognuno ha sperato che ci venissero a salvare. Qualcuno poi, come spesso succede, ha pure visto lagrimare il veicolo in questione e insieme a lui lo hanno visto altri da diverse località italiane.
Altri giurano, i soliti miscredenti, che non di lagrime trattavasi ma di banalissima e conosciutissima e stramaledettissima perdita di benzina da quel fossile di carburatore che ogni vespa ha!
Ma si sa, i soliti miscredenti, nemmeno se vedessero Colaninno trasformare vespe in frullatori ci crederebbero. Non ci hanno creduto quando fece volare un intera linea di produzione da Potedera alla periferia fangosa di una bidoville industriale indiana . . . figuriamoci mo per due gocce di benzina scambiate per lagrime.
Comunque . . . ancora non si parla di miracolo e quindi non esagitiamo gli animi e le folle, che poi si sa come va a finire che ci sono i soliti spacciatori di souverir a farsi i soldi sui poveri credenti.
il terzetto sia stato rivisto daaltri, pare che altri ancora gli si siano fermati vicino. Chi a momenti non prendeva un caffè con loro. Altri ancora giurano e spergiurano parentele con i componenti il terzetto ma siccome hanno famiglia non possono parlare e poi la cognata gli ha chiesto quando poteva andare in televisione e quindi non se n'è fatto più niente.
Altri ancora si sono appostati in tenda davanti agli stabilimenti, ma dall'uscita sbagliata e adesso sono su un volo charter per la Romania insieme ad altri 100 rom. Non c'è stato niente da fare, quando dicevano di essere italiani non li credeva nessuno.
Gli italiani non si accampano davanti ad uno stabilimento in declino per fare la questua a tre in scooter.
Gli altri accampati che avevano indovinato l'ingresso, essendo vespisti, sono arrivati tutti in vespa e poi hanno cominciato a trovare difetti nelle vespe altrui, uno ha cominciato a chiedere da dove venivano gli altri e alla fine hanno stilato una classifica turistica con premi e cotjon. Ovvio che hanno chiesto anche il costo dell'iscrizione pari a 20 euro a testa. Tutti hanno accettato per abitudine e ovviamente poi si son messi a tavola in un ristorante li vicino per festeggiare i vincitori, lamentandosi dopo per il pessimo pasto e il prezzo esagerato.
Dopo 5 ore seduti a tavola si son ricordati della missione e quando son tornati davanti ai cancelli il terzetto se era uscito, era gia pure rientrato e quindi si è riviato tutto alla domenica successiva, ma senza pranzo, solo una grigliata che i pranzi da 5 ore hanno stufato.
Nel frattempo la barista di fronte ai cancelli serve il caffè ogni giorno al terzetto di collaudatori e non essendo vespista ma solo un immigrata romena non se mai presa la briga di chiedere niente.
Altri ancora hanno trovato la verità in rete, su testate specializzate in veicoli da locomozione desueti per ricchi figli di Albione, o su testate tecniche per tuningare vecchie cariole a due ruote per bevitori di birra e frequentatori di Imola di origine teutonica e sue varianti, bavaresi e austriache. Che guai a chiamare un austriaco o un bavarese tedesco davanti ad un vero tedesco, è peggio che chiamare padano il nipote di uno di Foggia emigrato a Milano da 50 anni. S'incazza il ragazzo e che s'incazzasse pure il nonno foggiano che ormai ha rinuciato ad integrarsi.
Questi altri cercando su queste testate hanno sbattuto la testa su notizie che davano per certa la presentazione in uno dei prossimi santuari di rivelazioni motoristiche, italiche ed europee.
Chi giurava e spergiurava di sapere che il veicolo sarebbe sto fatto di titanio, con ruote da 12, motore euro5 però dalla velocità massima atta si e no ad attraversare un semaforo di strada a due corsie piccole. Se attraversa un semaforo di un viale a due o più corsie per senso di marcia si deve fermare e attendere il successivo verde perchè con il primo arriva solo a metà strada con quella velocità.
Altri interpretavano quella velocità in miglia orarie e giù tutti a dire che finalmente si decidevano a fare una vespa veloce, salvo accorgersi ch tradotte i km quellle miglia erano raggiungibili da un qualsiasi polini montato plug and play dall'ultimo iscritto sul forum.
Ovvio che ognuno ha voluto dire la sua.
Ne è uscito per sunto, sempre, che:
Gli indiani non son capaci di fare un motorello a 4T per motosega da montare sotto un vecchio telaio di PX senza che un qualsiasi italiano non gli desse la dritta.
Non importa che tipo di italiano, pure uno che fa formaggioricotta o uno che fa il parcheggiatore abusivo di mattina e il medico dentista di pomeriggio. Un italiano qualsiasi è sempre superiore a qualsiasi indiano con la faccia pittata e le penne in testa.
Poi . . . si è dovuto specificare che per indiani non si intendevano quegli indiani dei vecchi film western americani, ma di quelli che gli fanno quasi tutti i programmi che usano sui computer.
Gia . . . ma l'italiano superiore che faceva il formaggioricotta non usava il computer.
Poi s'è detto che qualsiasi prodotto, anche quelli che gli italiani hanno buttato, se è copiato da un indiano non vale una cicca.
Si è detto e ridetto che quel prodotto, sempre indiano o vietnamita, se imbustato in una busta italiana . . . allora si che si ragiona!
Che sti indiani le buste non son mai stati capaci di farle come si deve, perchè magari nessun italliano s'è mai degnato di andargli a dire come si fanno, echecazz, sti indiani tutto gli si deve dire.
Le buste le facciamo noi qui in Italia, poco importa se le fanno a Prato dei cinesi stipati in 100 in un capannone, con la luce artificiale 20 ore su 24.
Prato è in Italia da sempre e quindi basta e avanza.
Alcuni giurano e spergiurano che i pezzi marchiati LML trovati nelle buste piaggio siano vecchi resti di magazzino di quando le cose andavano bene tra soci. Si andava in vacanza insieme, si scambiavano le visite di cortesia. Oggi io vengo a cena da te e domani tu da me.
Io do mia moglie a te e tu dai tua figlia a me.
Tu mandi pezzi fatti adue soldi li e io mando a te vecchie presse per stampare lamiera li.
Po . . . siccome non ti puoi fidare di questi extracomunitari che gli dai un telaio e ti rifanno tutta una vespa è tutto finito. Niente più scambio di vecchie mogli italiane per giovani figlie indiane.
Quando ci si mettono le donne si sa, va sempre a finire male e da quel giorno gli stessi pezzi LML imbustati in nostre italche buste hanno perso tutto il valore. Non son più buoni. Son fatti a cazzo. Si rompono. Non montano. Si sbiellano.
E certo!!! Che mica gli italiani gli potevano pagare il controllo qualità a sti indiani. Che fornissero i pezzi al costo più basso possibile che gia le buste costano, mica possiamo pagare un indiano che controlli i pezzi uno a uno!!! E quanto ci costerebbe?
Tanto son pezzi di vespa e ormai vespa significa che è inistruttibile, non si rome niente e quel poco che si rompe sarà fatalità!!!
L'immagine uno che se la fa a fare se no?
I vespisti italiani alla piaggio li conoscono bene. Sanno che difenderebbero il prodotto e il brand a costo della vita.
Hanno vinto cntro i lambrettisti si può vincere chiunque.
Si può pure convincerli che una vespa vecchia e indistruttibile non serve più.
Si può convincerli che meglio una lavatrice con il nome vespa che una vespa con un nome di fantasia come Star, Stella, Belladonna.
Tanto . . . è il brand che conta no? La diostrazione è lampante.
Basta leggere i forum e vedere come reagiscono i vespisti a questi prodotti asiatici.
Se fosse piaggio la comprerei.
Ma è fatta in India.
Se ci fosse lo stemmino piaggio allora si che mi attirerebbe un 4t.
Seeeeee, secondo me è frutto di genio italico, gli indiani non son capaci di fare una cosa simile senza di noi . . .
E altre infinite testimonianze di paranoico affetto e demenziale legame con un marchio da un centesimo. . .
I venditori di padelle in televisione studiano questo post ormai come una case history fondamentale nel loro corso di formazione per prendere per i culo i citrulli.
Tornando al sunto che se o ci perdiamo la mission di questo intervento . . .
Ancora più sintetici:
1- Qualcuno ha visto qualcosa che potrebbe essere qualcosaltro ancora.
2- Altri si sono infiammati interpretando tutto e il contrario di tutto.
3 - Altri ancora scettici aspettano almeno una foto fatta con un telefonino trovato nelle patatine per crederci.
4 - Qualcuno spara a zero su tutto quello che non è italiano ma gli basta uno stemmino incollato su qualsiasi prodotto fatto pure sulla luna che lui è felice.
Allora ve la cercate proprio . . .
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