Citazione Originariamente Scritto da signorhood Visualizza Messaggio
Ma la 160 electronica aveva l'immissione a valvola o al cilindro?
Quella con i cofani tipo GS 160 italiana ma con manubrio trapezioidale è sempre una 160 electronic?
Scooter Help - Spanish 160 CC
Il modello electronic non è del 1975? Pardon scootehelp dice dal 69
Mi scuso con GuiNio per avergli invaso il post parlando di motovespe, rispondo a signorhood e poi prometto di non andare piu' fuori tema.

Le 160 di motovespa sono tutte elettroniche, con lo statore FEMSATRONIC 12 v, la bobina interna al telaio (nel pozzetto) e il volano FEMSA. Sistema elettrico IDENTICO a quello del mio p200e DS dell'81 (modello prodotto dall'79 all'86). Posto le foto del mio statore e volano (bello leggero per un 200) uguali a quelli della 160:



Riepilogando, dopo aver spulciato il mio libro su MOTOVESPA (quello di Francisco Herreros, non quello di SISSI che è fuori produzione e introvabile):
Nel 1968 in Spagna viene presentato il modello 160 con queste caratteristiche degne di nota:
Accensione elettronica, telaio simile (secondo me è lo stesso) a quello della 180 ss, immissione diretta al cilindro, carburatore dell'orto/Irz, specchietto di serie rotondo allo scudo a sinistra. Colore azzurro elettrico.
Nel 1973 si evolve in 160 GT (Gran turismo) introducendo le strisce adesive (per cui ora non so se le adottò prima la rally o la 160 spagnola) si aggiunge la scritta ELECTRONIC sul fianco sinistro, nuova sella, faro posteriore di nuovo disegno con tettuccio nero, color arancio siena con le strisce bianche.
Nel 1974 diventa 160 GTi , la i sta per "intermitentes", cioè freccie ai terminale delle manopole, stile tedesco. il logotipo sullo scudo da metallico diviene in plastica.
Erano disponibili anche altri due colori, il rosso e il color "oro" ma non saprei dire gli anni o le versione a cui corrispondono.

Quella che intendi tu con le pance tipo gs e il manubrio tipo ss è la 150 s , qui in un colore simile alla n di GuiNio:



Tornando ai colori e al dilemma di GuiNio, al quale ora mi rivolgo, dalla mia esperienza di restauro di una motovespa durata un anno a cercare il codice posso affermare con certezza questo:
Il codice della tua n non esiste.
O meglio non è stato codificato, non c'è stata una maxmayer o chi per lei che abbia codificato tutti i codici usati da motovespa, ecc ecc..
Esistono però delle indicazioni, il tuo colore vecchio, gente che la ha restaurata facendosi fare il colore allo spettrofotometro ecc ecc ecc...
Per questo io mi sento di affermare che il margine di errore cromatico al quale tu vai incontro dopo aver fatto una ricerca, visto conservati e restauri è uguale o inferiore al margine di errore che possa avere una maxmayer che ha codificato alla sua maniera un colore. Come dire che scegliessi Lechler invece che maxmayer...avrebbe un altra codifica o formula però forse il colore sarebbe piu' fedele.
Ma piu' fedele a cosa? A una mototovespa azul 125 n degli anni 50 che qui per esempio nessuno sa che esiste e che in Spagna non esiste un esaminatore o un registro storico o un dato ufficiale che possa dirti che il colore non è il suo...

Vabbè forse delirio, non sono un tecnico e forse ho detto delle cazzate, ma il succo del discorso è che tu hai i mezzi per avvicinarti di molto al colore, non meno che se avessi un codice. Se poi ti piace l'idea di farla grigia ben venga, però per me quell' azzurro stupendo è caratteristico di quella motovespa, il grigio di molte old piaggio, anche per questo vale la pena di tentare. A prescindere da quello che tu decida io ti cerco i codici di quell'azzurro di come la hanno fatta gli altri intanto e indago ulteriormente, poi quello che deciderai sarà giusto lo stesso.

Concordo comunque con signorhood sul fatto che anche in Spagna si lavori per la ricostruzione dei codici, e se ne stanno rendendo conto ma non mi dilungo molto, sulla storia di motovespa a partire dalla farobasso si potrebbe scrivere molto ma non è qui la sede.

Sulla finitura dei listelli pedana della n non ti so aiutare GuiNio, per quanto mi riguarda per il restauro di quelli della mia motovespa mi sono limitato a raddrizzarli, carteggiarli con carta di diverse grane e poi lucidarli a specchio....tanto poi tornano opachi in poco tempo. Io ti consiglio quando sei arenato su particolari non-cruciali dei quali non riesci a venire a capo riguardo al loro stato di origine di fare delle scelte e procedere altrimenti rischi di fare come me che per mesi ho domandato di che colore fosse il coperchio della scatola carburatore, i trattamenti galvanci o fotografavo le motovespe rigate in parcheggio per confrontare i colori di fondo e mi dicevano che ero "loco".

Intanto lascio un link a una fantomatica carta colore DuPont che mi sono stampato.... inutile dire che ho telefonato alla Dupont e non sanno una fava, sono andato a cercare i codici con il software Dupont trovando le formule di solo alcuni e non ci sono referenze ai modelli......

carta de colores MOTO-VESPA

E allora se nessuno sa nulla, perchè in cima alla pagina c'è scritto "carta colori moto vespa sa"?

...un altro enigma di motovespa, CLARO.