A dire la verità il curioso nome di battesimo fu "NonproprioVespa-Cosa" .. questione di nomenclatura comunque .
Fa sorridere ,ci pensavo leggendo il topic ,che Px sia l'acronimo di Progetto X , la dicitura "New Line" utilizzata nella sua presentazione .. futurismo , per quegli anni .
Ora la tecnologia fa passi da gigante ..e ripensandoci un sorriso ce lo strappa
https://www.youtube.com/watch?v=c37sgXRU7lA
Pisse 4ver (una con il sudore , l'altra con il sangue , entrambe nel mio cuore)
La Vespa "vera" ha la scocca portante in acciaio invece la Cosa......pure!
La Vespa "vera" ha il cambio manuale al manubrio mentre la Cosa..pure!
La Vespa vera ha il motore disassato mentre la Cosa ha lo stesso identico motore ma con gli attacchi lievemente diversi, ergo...è diversa!!
La vespa "vera" ha le ruote infulcrate da un solo lato, intercambiabili e facilmente sostituibili mentre invece la Cosa......pure!!
La vespa vera ha la ruota di scorta mentre la Cosa....... pure!!
Inoltre la migliore stabilità, miglior frenata (idraulica ed integrale) tanto per citare un paio di cose, sono sicuramente una involuzione
Si consolino gli amici "cosisti"..... qualcuno sostiene che anche il PX non è una vera vespa
PS. Ho tre PX e non ho mai avuto una Cosa
Anche i frullini di oggi hanno parecchio in comune con cosa. Fu presentato come qualcosa di nuovo ma non una Vespa. Il px è l'evoluzione del TS rally poi se ne sei convinto puoi sempre barattare un tuo px con una Cosa...
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... carina quella pubblicità (peccato per la definizione) con la musica di Also sprach Zarathustra in cui il ritmo dei tamburi è sincronizzato con lo "scoccare" delle frecce (grande novità dell'epoca)
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I frullini di oggi sono tanto distanti dalla Cosa come lo sono dal PX.
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... hai dimenticato il freno posteriore a pedale.
Da possessore, negli anni, di 4 PX e 1 Cosa dico la mia:
Quando la Cosa funzionava bene (non sempre, ahimè, vedi sotto) il piacere di guida era nettamente superiore al PX, soprattutto a livello di andature veloci su lunghe tratte, grazie alla migliore aerodinamica. Anche il comportamento in curva e in frenata era decisamente migliore (gommatura larga, frenata integrale). Il pratico portacasco nel sottosella era un valore aggiunto. Purtroppo, la Cosa (almeno la mia prima serie 200) aveva dei difetti di fondo quasi impossibili da eliminare (problemi elettrici, benzina che talvolta arrivava a singhiozzo col serbatoio soltanto mezzo pieno, ecc.). Poi c'era il problema del peso, un 10-20% superiore rispetto al PX di pari cilindrata. Ma soprattutto, ahinoi, la Cosa era tutt'altro che bella. La scelta del nome fu a mio avviso disgraziata. Ciliegina sulla torta, il logo Cosa di una bruttezza incredibile, uno sgorbio come solo un bambino delle elementari sarebbe stato in grado di produrre (anzi, forse un bambino delle elementari l'avrebbe fatto più bello).
Credo sia una risoluzione consona a quegli anni.
Come hai acutamente osservato , nella presentazione si lascia grande visibilità proprio agli indicatori di direzione ,enorme innovazione di quegli anni ..
A proposito di evoluzione ..confido che abbiate notato che la musica utilizzata nel promo del Px , seppur leggermente rivista , è la colonna sonora del film 2001 -Odissea nello spazio ..film che parla proprio di ..
Uno spot meno banale di quello che sembra
https://www.youtube.com/watch?v=af3YAP6TBmk
Pisse 4ver (una con il sudore , l'altra con il sangue , entrambe nel mio cuore)
Per "dovere di cronaca", c'è da dire che il progetto Cosa non fu certo figlio di mani inesperte o sprovvedute, anzi. Il progetto fu condotto sotto la direzione tecnica dell'Ing. Filippo Surace, per trent'anni brillante progettista in Alfa Romeo.
Lo studio dell'estetica, invece, è di un altro nome importante: Paolo Martin, designer d'esperienza, padre anche di veicoli controversi (sempre in Piaggio, il Gilera GSA), ma anche tante auto che hanno lasciato il segno (come la Lancia Beta Montecarlo).
La Cosa era figlia della sua epoca. L'avanzata dei Giapponesi stava rendendo "vecchia" la Vespa. Penso che anche qui dentro, molti già adulti all'epoca abbiano buttato o svenduto una Vespa giudicata ormai sorpassata.
Questo ha incoraggiato scelte infelici, se non folli, come l'abbandono drastico del nome.
Non entro del merito della diatriba se sia o meno una Vespa, la lascio a voi; ma che sia l'evoluzione della Vespa largeframe credo sia palese a tutti. A partire dai motori, dallo schema delle sospensioni, passando per tutti i tratti salienti già enumerati da Victor e arrivando a dettagli significativi come gli stessi prefissi identificativi di telaio e motore.
Di qualche prerogativa della Cosa, penso che faremmo tutti a meno (penso alla frenata integrale), ma non conviene buttare il bambino con l'acqua sporca.
Marco hai perfettamente ragione: non tutte le idee erano fuori dal contesto, ma come già detto, si lasciarono prendere la mano....i pesi, ad esempio, e gli ingombri lievitano ancora...a dispetto di un'estetica poco felice e prestazioni ancor più mortificate....l'erede della vespa, a mio avviso deve essere più agile......
runnin' beat on the seat on:Laverda 600 Montjuic MKII 1979;Yamaha XT600K 34F 1988;Yamaha RD350LC 4L0 1982;Yamaha RD350LC 1WT 1987;Honda CBR600FM 1991;Honda XRV 750 RD07A 2001;Honda Sky 50 1997;circa 25 vespe....ma tra poco butto tutto!!
"Hot tramp, I love you so......."R.I.P. Duke....
Perfettamente d'accordo: la presenza del vano sottosella, ancorché non molto ampio, ha portato ad allargare così vistosamente la scocca, con ripercussioni negative sull'estetica.
Problema che peraltro ritroviamo nelle automatiche del nuovo corso: io le trovo inutilmente "ciccione", ed in quelle anche il motore centrale porta tanti vincoli.
Una ragione in più per esigere il motore laterale, che comunque è anche il "marchio di fabbrica" della vera Vespa.
E per giunta semplifica la scocca: provate a sollevare il sottosella di una GTS e guardate che cosa si sono dovuti inventare per "legare" tutti i lamierati della coda, lasciando aperta la parte inferiore...![]()
Per i più giovani che non l'hanno mai visto:
http://www.gilera-bi4.it/download/Ri...2050%20GSA.pdf
Però occhio che stiamo andando parecchio off topic. I gusti sono come le opinioni (e i buchi del c..o), ognuno ha i propri e se li tiene. Chiudo (spero) la divagazione con una perla:
1988 Cosa CL 125 - 1990 Vespa 50 FL2 "Agape" - 1992 Cosa 200 "Queen Crimson"
Non capisco perché tutto questo astio per la Cosa... Comunque per scelta - direi sacrosanta - questo forum è aperto alla Cosa, che ha moltissimo in comune con le Vespe che l'hanno preceduta, e non tratta invece le automatiche moderne.
Rientriamo in topic, tenendo presente che parlando di una possibile evoluzione della Vespa la vicenda della Cosa può essere un riferimento di cui tener presente.
Per qualsiasi altro chiarimento pregherei di usare i messaggi privati.![]()
Considerando la situazione attuale della LML, la Piaggio ha pronta sul piatto la PX 4T. Poi possiamo anche dire che il telaio è stato snaturato e quant'altro, di fatto esternamente è una PX ma sotto ha un 4T. Marchiata Piaggio avrebbe una migliore cura costruttiva e di componentistica, a fronte di un prezzo più alto. Personalmente la vorrei con gomme di maggior diametro (ad esempio quelle della Cosa) ed il disco posteriore. Dato che la presa USB l'abbiamo messa noi amanti delle nostre vespette (e sappiamo che non serve un ingegnere aeronautico per installarla), è una cosa che a livello industriale è fattibile e, dati i volumi, anche a costo minore.
Buona strada
Io penso che il px abbia ormai battuto ogni record di longevità e vada sostituto e che la nuova Vespa debba partire da uno sterzo in alluminio pressofuso e soprattutto fare rivivere le linee vintage seguendo la scia di mini e cinquecento. Cambio a quattro velocità manuale o col variatore, offrire entrambe le possibilità ma soprattutto che sia originale e non come sulle nuove sprint e primavera dove l'unica differenza è data dalla diversità dello sterzo!
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